Rassegna storica del Risorgimento
anno
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1960
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pagina
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15
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Qmseppe CeraecM 1
àM: ils firent connaissance. Bonaparte le fit beaucoup causer et ne pouvaìt plus le qtdtter: il lui parlait tanto t francais tantot italien... -. I)
Così nacque l'amicizia, in breve strettissima, tra il Bonaparte e il Ceracchi e questi divenne uno dei consiglieri più ascoltati del giovane generale, tanto che, in pieno regime consolare, il difensore dello scultore non avrà alcun timore a proclamare davanti al tribunale criminale della Senna: Ceraeehi avait, avec Carnot, avec Bonaparte, dressé le pian de campagne qui devait assurer le succès de nos armes et la liberto de l'Italie . 2) Così, da un giorno all'altro, il Ceracchi divenne una figura di primissimo piano nel mondo degli emigrati italiani in Francia.
Di questi ultimi mesi del suo soggiorno parigino mancano, però, quasi completamente documenti e testimonianze dirette. Alcuni devono essere andati perduti: in genere, però, è da credere che, divenuto un importante consigliere ed amico del comandante l'Armata d'Italia, l'attività del Ceracchi si svolgesse più nel corso di colloqui diretti con Carnot e Bonaparte che non, come prima, attraverso la lunga e per certi aspetti umiliante trafila delle memorie inviate per via burocratica. Il che, appunto, spiega la maggior scarsezza di documenti per quest'ultimo periodo.3)
A tale scarsezza di documenti dobbiamo allo stato attuale delle ricerche almeno il fatto di non essere bene informati sui movimenti del Ceracchi nel 1796 dopo la partenza del Bonaparte per l'Italia. Sappiamo, infatti, che egli fu per qualche tempo presso l'Armata d'Italia e a Milano subito dopo l'occupazione di questa città da parte dei Francesi (collaborò anzi alla decorazione dell'Arco di Trionfo eretto in onore delle truppe vincitrici),4) ignoriamo, però, quali motivi lo indussero a fare tosto ritorno a Parigi.
Solo il fortunato esito della campagna d'Italia e le trattative di pace tra la Francia e Roma indussero il Ceracchi, infatti, a prendere in considerazione la possibilità di far ritorno in Italia e più precisamente a Roma (dove, forse, pensava di completare il monumento al van der Cappellen lasciato incompiuto al momento della sua espulsione) e soprattutto di
1i Mémoircs de BAR RAS, cit., II, pp. 74-75.
-) Procès insinui par le tribunal criminel du dép, de la Seine cantre DetneroiUe, Ceracchi, Arena et autres, prévmus de conspiration cantre la personne du premier contai Bona-parte, Paris, an. IX, p. 256.
3) H documento più. importante di questo periodo è certamente la memoria del 1 fruttidoro IV, da noi riprodotta in Appendice, con cui il Ceracchi prese posizione contro la sospensione delle operazioni contro lo Stato della Chiesa e tracciò un ennesimo quadro della situazione romana.
*) Secondo alcune nottole Ceracchi avrebbe salvato la vita a N. Bonaparte; non ci è stato possibile trovare conferma di tali notizie: se il fatto realmente avvenne dovette essere in questo breve periodo di permanenza dello scultore presso l'Armata d'Italia.