Rassegna storica del Risorgimento

FRANCESCO IV DUCA DI MODENA E REGGIO ; MENOTTI CIRO
anno <1918>   pagina <661>
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Ciro Menotti e il Duca <H Modena 661
exposé de nouveau ù fitre euvaMe toute entière par les hordes etrangères de quelque nom quelle s'appellent, avìdes de aon sang et de sea trésors désfreuses de redoubler ses chaines. Dans mon pian l'Autriche restati à sotr
royaume Lombarcl-Téni tien Le principili était d'evi ter une deecente de la
Trance et par conséquenc la guerre, si non pour toujours, du moina pour JB présent. Au lieti de cela on à voulu dea petite états iudépendants, dea hommes qui jouiasaient cependant d'une réputation bien meritée de aageaae, livrèa à eux mèmes n'ont su ni s'entendre, ni s'unir. La petitesse de teurs vuea en comparaison aurtout de la grande oeuvre qu'ils avaient enjtreprìs, decouragea la Franco et flt croire avec raiaon à l'Autriche qu'elle pouvait tìjas envahir hnpunément.
C. M.
Il Silingardi dette a leggere questa lettera al generale Nicola Fa­brizia ' che la trovò esattissima cronologicamente e storicamente , e gli dichiarò : Doveva passar le Alpi per comparire alla pubblicità durante i processi politici modenesi e nella rivelazione interessare l'opinione pubblica, e nello stesso tempo non esacerbare il risenti- mento del tiranno Estense . Che dovesse venir data alle stampe fuori d'Italia e appunto per questo fosse scritta, non lo credo. La ragione è ben altra. Fin che Ciro rimase nelle prigioni.di Mantova sperò e confidò nel perdono del Duca ; e la lettera è scritta appunto da Mantova, dove aveva la possibilità e la comodità di farlo; - è scritta con I* intendimento finisse sotto gli occhi del Principe, a sua discolpa e difesa. Infatti si sforza di mettere in evidenza e provare che la congiura non era ordita contro di lui, ma a benefizio di lui. Questo era vero, ma in parte. Quando ilJMisley gii confidò in segre-
1 II Fabrisri assicurava il Silingardi che * questa lettera non poteva essere 4 gtata scritta che o dal povero Ciro, o da chi bone conosceva le cose in essa esposte, e questi non poteva essere ohe suo;, fratello Celeste ;;J3 noti che la lettera e firmata C. M. ''< S inizialo del nome dell'uno e dell'altro fratello. Di ani l'equivoco. Del resto, 11 Fabri'/d. è giudice e testimone autorevole per quello che riguarda la congiura, alia quale preso parte;, non per quanto sogui dopo che la congiura venne scoperta e repressa. Quando la lettera fu scritta, esso era esule, e niente poteva saperne e ne. seppe: pendola' soltanto letta per la prima volta quando gliela mostrò il Silingardi.
2 Ritengo ohe la data 23 Aprii vi sia stata messa alTuliim'ora, ma ohe la lettera, lungamente e serenamente pensala, sia stata scritta prima che gli annun­ziassero avere il Duca mandato a prenderlo; notizia ohe gli feoo pordere la calma, lo fulminò e lo indusse ad avvelenarsi. Ebbe la tremenda notizia la sera del 22 quando arrivò lo Stamani, o la mattina del 23, quando partirono? Se lo seppe soltanto la mattona dei 23, la lettera indubbiamente era già scritta.