Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLEONE I ; FRANCIA
anno <1960>   pagina <39>
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Le amministrazioni locali nel periodo napoleonico 39
nuove amministrazioni locali sorte in Italia al tempo delle costituzioni giacobine, di cui, però, esagerava il carattere municipale. '' Atteggiamenti questi coerenti a quell'impostazione storiografica propria di chi vedeva nell'assolutismo illuminato i germi del rinnovamento nazionale, docu­mentati nel nostro caso ponendo l'accento sulle nuove amministrazioni locali sorte dal riformismo dei principi in antitesi al particolarismo sta­tutario cittadino dell'età precedente, allo scopo di ricercare una continuità nel trapasso dallo Stato assoluto allo Stato costituzionale, in un aspetto essenziale della vita di ogni ordinamento giuridico.
Analizzando, però, la sostanza di tali riforme, ci si rende conto della portata estremamente limitata del sistema di rappresentanze locali posto in essere sia nella Lombardia austriaca sia nella Toscana granducale. In entrambi i casi si trattava di innovazioni aventi mere finalità tributarie, tendendo i legislatori ad individuare nel comune l'organo che deve garantire un'equa ripartizione ed un'efficiente esazione delle imposte e che deve accertare l'esatta capacità contributiva dei sudditi, ma non mai con­cependo altro obiettivo ed altro scopo di natura politico-amministrativa all'autonomia locale, come si attuerà, invece, durante l'applicazione della costituzione dell'anno IH quando le municipalità svolgeranno ben altri compiti, operando come strumenti della rivoluzione giacobina. 2'
Lo sfaldamento del sistema politico creato in Italia nel triennio giacobino portò ad ima breve ed effimera restaurazione dell'antico regime e delle sue istituzioni amministrative nei differenti Stati della penisola temporaneamente soggiogati dalla potenza delle armate austrorusse. Ma il rapido evolversi degli eventi ed il nuovo trionfo delle truppe na­poleoniche a Marengo sovvertì di nuovo e, questa volta, in modo più duraturo, l'assetto politico della penisola, stabilendo nuovi reggimenti politici nella Cisalpina e nella Repubblica Ligure e creando i postu­
li A. ANZILOTTI, Il tramonto dello Stato cittadino, in Archivio storico italiano, serie VI FI, 1924, voi. I, p. 72 e segg. (poi ripubblicato in A. ANZILOTTI, Movimenti e contrasti per rUnità italiana. Bari, 1930, p. 33 e segg.). Dello stesso autore cfr. anche Decentra­mento amministrativo e riforma municipale in Toscana sotto Pietro Leopoldo, Firenze, 1910.
2) Sul contenuto delle riforme in Lombardia, cfr. A. VISCONTI, La pubblica ammi­nistrazione dello Stato milanese ci'/., p. 145 e segg.; A. SANDONÀ, // Regno Lombardo veneto: la costituitone e Vamministrazione, Milano, 1912, pp. 3-12; CABONCINI, Il ducato milanese sotto la dominazione austriaca. Ordinamento amministrativo e contabile, Milano, 1912. Una valutazione moderna in F. VALSEGCIII, L'assolutismo illuminato in Austria e Lombardia, Bologna, 1931-34, voi. II. Sul contenuto di queste riforme in Toscan, oltre alle opere dell'Anzilotti citate, cfr. R. Moni, Le riforme leopoldine nel pensiero degli economisti toscani del 700t Firenze, 1950 con ampia bibliografìa: in generale, sulle condizioni del diritto in Toscana, cfr. ora Y. PIAMO MoiiTAni, Tentativi di codificatone nel Granducato di Toscana nel secolo diciottesimo, in Rivista italiana per- le scienze giuridiche, serie IH, voi. VI (1953-54).