Rassegna storica del Risorgimento
NAPOLEONE I ; FRANCIA
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1960
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Le amministrazioni locali nel periodo napoleonico 45
strativa del dipartimento di Montcnotte nel periodo napoleonico, esaltò sia la bontà dei metodi di governo, sia la perfezione e la modernità della suddivisione territoriale, smentendo per la Liguria uno dei più. usuali e dei più vieti luoghi comuni risorgimentali, quello, cioè* della assoluta carenza di ogni logica che avrebbe ispirato i Francesi nel creare le amministrazioni locali dei diversi luoghi, urtando contro interessi, usi, tradizioni e, perchè no, pregiudizi inveterati dei popoli che li abitavano. l) Per questi motivi, quando nel 1805 venne deliberata l'annessione della Liguria alla Francia, sul piano meramente amministrativo la cosa avvenne senza scosse, essendo già stata preparata dalle leggi organiche della repubblica ligure,2) a differenza di quanto avvenne, invece, due anni dopo in Toscana, ove l'annessione del Regno d'Etruria all'Impero francese non era stata preannunciata da un'analoga integrazione amministrativa, avendo quel governo mantenuto in vita gelosamente la legislazione leopoldina, nonostante la fine del regime granducale. Unica novità per la Liguria fu la riduzione da sei a tre del numero delle giurisdizioni, divenute dipartimenti, data l'introduzione della terminologia francese conseguente all'annessione, 4) mentre per la Toscana la suddivisione nei quattro dipartimenti, dell'Arno (Firenze), del Mediterraneo (Livorno), dell' Ombrane (Siena) e del Taro5) non fu sufficiente a conquistare l'animo dei Toscani al nuovo regime, ciò che si ottenne più, forse, con il conciliante e savio amministrare della sorella dell'Imperatore, diventata da Duchessa di Lucca Granduchessa di Toscana.6) A Lucca fu
1) A. BRUNO, I francesi nell'antico dipartimento di Wontenotte, note politiche ed amministrative, Genova, 1897, p. 14 e segg.
2) II Decreto circa la riunione della Liguria aW Impero francese, in Raccolta delle leggi, atti ciL, t. IV, p. 121, sottolinea l'impossibilità per la repubblica di riprendere la sua antica organizzazione amministrativa.
*) Cfr. P. MÀRMOTTAN, Le Royaume d'Etrurie (1801-1807), Parigi, 1906, p. 129: Le royaume fòt bien exempt de l'ingérence francaise au point de vue de ses institutions intérieures. Leu rouuges n'empruntaicut rien au ndtres et dataient, cornine a Cté dit, de l'epoque des ancien grands-ducs. Gfr. anche G-. DitEr, R Regno d'Etruria (1801 1807 Modena, 1935, p. 233, che testimonia tale affermazione con la pubblicazione di una lettera di Monsignor Caleppi al cardinal Consalvi del 30 agosto 1801, lettera in cui il prelato rivelava l'attaccamento dei governanti alla legislazione leopoldina.
*) D decreto napoleonico d'ordinamento del territorio ligure in A. BRUNO, / Francesi nell'antico dipartimento di Montenotte cit., pp. 23. Sulla nuova amministrazione francese in Liguria, cfr. J. BOREii, Gines som Napoleon Ier: 1805-1814, Parigi, 1929, p. 34 e segg.
*) A. MÀscr, Livorno capoluogo del dipartimento del Mediterraneo, Livorno, 1940. È uno dei pochi studi sulla Toscana napoleonica che si occupi di questioni relative al* l'amministrazione localo. Cfr. miche E. MIGUEL, Napoleone a Livorno, in Liburni civitas, 1936; A. LENSI, Napoleone a Firenze, Firenze, 1936, p. 114 e segg. (sull'istituzione delle municipalità di Firenze) o p. 148 e segg. (sul suo funzionamento).
6) A. LENSI, Napoleone a Firenze cit., p. 75 e segg.