Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLEONE I ; FRANCIA
anno <1960>   pagina <47>
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Le amministrazioni locali nel periodo napoleonico 47
tivano troppo per la buona efficienza del sistema francese e per la notevole imparzialità con la quale venivano scelte le persone alle quali conferire le cariche pubbliche. H caso di Botton di Castellamonte, funzionario piemontese finito consigliere di cassazione a Parigi, è abbastanza signifi­cativo da questo punto di vista, anche perchè non è il solo esempio di esponenti dell'ani min istrazione di qualche antico Stato italiano che ab­biano continuato e sviluppato la loro carriera nella magistratura e nella burocrazia imperiale. Si pensi, anche, a coloro che, come il giovane Cesare Balbo, in essa l'avevano iniziata ottenendone subito riconosci­menti della loro capacità e dei loro meriti,z) e ci si rende facilmente conto della larga possibilità di impiego offerta dalla amministrazione imperiale ad elementi capaci ed intellettualmente idonei ad emergere.
Dove, però, si può notare il maggiore ed il più sicuro impegno dei governanti nell'attuare la recezione del diritto amministrativo francese è, come si è detto, a Napoli ed a Milano, capitali di ordinamenti rimasti sovrani e, per ciò stesso, più direttamente interessanti ai fini di una sto­ria del diritto amministrativo in Italia. A Milano, infatti, subito dopo la battaglia di Marengo, la Consulta legislativa della Repubblica Cisal­pina con la costituzione del 9 fruttidoro anno YIH (27 agosto 1800) pre­vide la distribuzione del territorio in dipartimenti e circondari comunali retti da assemblee elettive scelte dal popolo attraverso un sistema elettorale di duplice grado.*' Ciò che venne anche previsto dalla costituzione cisalpina del 15 vendemmiale anno 10 (7 ottobre 1801), restata, per le note vicende che accompagnarono la nascita della Repubblica italiana, praticamente inattuata come la precedente. *) Venne, invece, introdotto, grazie all'abile lavoro del Melzi, il sistema amministrativo francese con l'istituzione delle prefetture e delle viceprefettures) e con l'entrata in vigore della legge del 24 luglio 1802 che, modellata sulla linea di quella del 28 piovoso anno
J) Sul Botton di Castel! umonte cfr. il mio II diritto romano nel pensiero di un illu­minista piemontese, in Archivio giuridico, voi. CLHI, fase. 1-2 (sesta serie voi. XXII, 51S; 1957.
s) Su questo ambiente di Italiani al servizio della Francia napoleonica cc. A. PA­SQUALI, Un romano magistrato di Francia, il presidente Lasagni, in Roma rivista di stùdi e di vita romana, a. VII, 1929, pp. 156-160. Sulla formazione del Balbo cfr. E. PASSERIN, La giovinezza di Cesare Balbo, Firenze, 1940.
*) Artt. 1, 7, 8 della Costituzione delia repubblica cisalpina approvata dalla Consulta il di 9 fruttidoro anno IP (27 agosto 1800), in Le costituzioni italiane cit., p. 732. Sul pro­getto cfr. T. CASINI, Fonti per la storia della consulta di Lione, Modena, 1906, pp. 88-95.
*) Art. I della Costituzione della repubblica cisalpina approvata dalla Consulta il 15 vendemmiale anno 10 (7 ottobre 1801), in Le costituzioni italiane, cit., p. 737, Su que­sto progetto, cfr. T. CASINI, Fonti cit., p. 97 e cgg.
5) M. ROBERTI, Milano capitale napoleonica cit.} voi. II, pp. 222-223.