Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLEONE I ; FRANCIA
anno <1960>   pagina <53>
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Le amministrazioni locali nel periodo napoleonico 53
interessi per mezzo di decurioni eletti in pubblico parlamento da* capi di famiglia compresi nel ruolo delle contribuzioni ed i loro ammini­stratori erano il sindaco e gli eletti, termini questi destinati a restare codificati anche nella legge sull'amministrazione civile emanata da Luigi de' Medici il 12 dicembre del 1816.J)
Durante il decennio francese, però, non furono mai convocati a Napoli né i Consigli generali di provincia né i Consigli distrettuali, ma, peraltro, va osservato che anche nel Regno italico i Consigli generali di dipartimento non ebbero mai troppo sviluppo né troppa influenza, accen­trandosi l'amministrazione napoleonica nel prefetto e nel Consiglio di prefettura, e ciò per una palese diffidenza verso corpi consultivi, che, pur essendo stati creati con attribuzioni esclusivamente amministrative, avrebbero potuto facilmente esercitare funzioni di carattere più dichia­ratamente politico in contrasto con l'indirizzo autoritario del regime dominante. Onde bene potrà scrivere il Blanch nel suo saggio su Luigi de' Medici: Il sistema amministrativo, trasportato nel Regno dalla con­quista e che trovava nel ministro dell'Interno il suo più alto capo, fu stabilito in Francia nel momento in cui il potere si accentrava e si sosti­tuiva l'amore dell'ordine alla libertà, nei suoi pratici eccessi e nei suoi teorici errori. Lo stabilimento delle prefetture infatti tendeva a sotto­mettere al potere centrale tutta l'amministrazione provinciale e comunale, e non poteva sorgere se non in un paese in cui si erano distrutte le vecchie libertà medievali e si volevano comprimere le nuove, le quali avevano fatto cattivo uso del proprio potere. Questo sistema si sarebbe potuto rendere misto, ponendo d'accordo libertà locali ed unità nazionale, per­chè ai consigli provinciali, distrettuali e comunali era data facoltà di deliberare sugli interessi regionali, alla presenza dell'agente del governo ma l'epoca in cui fu stabilito e l'uomo che l'aveva considerato come rapido mezzo di dispotismo fecero sì che si restringessero le libertà locali e tutto si facesse dipendere dagli amministratori del governo che corrispondevano direttamente con i ministri per i diversi lavori dello Stato. 2) Quadro esattissimo della realtà istituzionale ed amministrativa degli Stati ita-
0 Per maggiori particolari in materia cfr. le ampie ed informatisaime note di N. CORTES a P. COLLETTA, Storia del Reame di Napoli cìt, voi, II, p. 231 e segg. Di qualche utilità, per ulteriori, ricerche può essere A. SALADINO, Aspetti del problema per la ricerea delle fonti per la storia della riforma amministrativa in Napoli durante il de­cennio francese, estr. da Rassegna degli Archivi di Stato, anno XVIII, n. 2, maggio-agosto 1958, p. 227 e segg.
2) L, BLANCH Luigi de* Medici carne uomo di Stato e amministratore, in. Archivio storico per le provincia napoletane, nuova serie, anno XI, Napoli, 1925, p. 101 e segg.; poi ripubblicato nella raccolta dei suoi Scritti storici, Bari, 1925, voi. II, pp. 65-66 (dalla quale cito).