Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOGRAFIA ; POLONIA ; STORIOGRAFIA
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1960
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GU studi sul Risorgimento in Polonia 59
rivoluzionario, combattendo per la libertà e per l'indipendenza, sottolineando che la causa della Libertà era comune a tutte le nazioni di Europa.
Il III volume della pubblicazione Wiosna Itufou) w Europi contiene tra l'altro il lavoro del prof. Witold Lukaszewiez Wpfyiò masoneriL karbonary'z-mtt i Józefa Mazzi niego na poiska my/l rèwàlucyjnq. ta lalach poprsedsajqcych wiosng ludów (L'influsso della massoneria, del carbonarismo e di Giuseppe Mazzini sul pensiero politico polacco negli anni precedenti la primavera dei popoli). L'autore ha avuto a sua disposizione un vasto materiale composto di monografie scientifiche, carteggi e stampe dell'epoca. La parte ch'ebbe il carbonarismo italiano e francese sul pensiero e azione politica degli emigrati polacchi e sugli avvenimenti nella stessa Polonia possiamo definire come abbastanza importante. 17 catechismo dei 'carbonari italiani, in traduzione polacca, fu molto letto e destò un vivo interesse tra la gioventù, patriottica nel Regno di Polonia e nel Granducato di Poznari. Ma il carbonarismo in Polonia significava piuttosto l'influsso francese: con Mazzini l'influsso italiano ebbe di nuovo il sopravvento.
Sono in generale abbastanza note le diverse fasi della collaborazione del movimento rivoluzionario polacco con il fondatore della Giovine Italia, con il quale collaboravano i democratici polacchi Stolzman e Worcell e, fino ad un certo punto, Lelewel, L'influsso mazziniano tra i Polacchi fu particolarmente vivo tra il 1834 e il 1846. Dopo la rivoluzione del 1848 le condizioni politiche furono mene propizie, tuttavia i contatti tra Mazzini e i Polacchi non furono mai interrotti, costituendo sempre la migliore prova della fraternità rivoluzionaria italo-polacca.
In ricorrenza del centenario della morte di Mickiewicz nel 1955 l'attenzione degli studiosi polacchi si portò tra l'altro verso un episodio curioso e caratteristico della vita del grande poeta. Quest'episodio fu la legione polacca da lui creata nel 1848 in Italia. Mickiemcz e un piccolo gruppo di democratici idealisti si recò in Italia nel 1848, offrendo i suoi servizi prima a Pio IX, poi a Carlo Alberto a Milano. Il nucleo dei legionari doveva attirare i profughi slavi e ungheresi dell'esercito austriaco, contribuendo cosi all'indebolimento del nemico e accelerando lo sfacelo dell'impero asburgico. Le autorità milanesi non nutrivano un'eccessiva fiducia nell'efiìcacia dell'aiuto slavo. Tutto pareva loro un poco chimerico e odorava troppo di rivoluzione. Mickie-wiez lasciò i suoi compagni in Italia e tornò a Parigi, pensando di poter cosi meglio servire la causa comune della libertà e dell'indipendenza degli Italiani e degli Slavi.
La legione polacca prese parte alla difesa di Milano nell'estate del 1848, coprendo la ritirata di Carlo Alberto e seguendolo in Piemonte, dove rimase fino al disastro di Novara, mentre un'altra parte partecipò, più tardi, agli avvenimenti toscani e romani.
La divisione tra i Polacchi, tra i quali due tendenze, moderata e radicale, furono visibili fino da principio, e la situazione politica dell'Europa annientarono Io sforzo militare della legione. Due monografie trattano di questo argomento, quella del prof. Stefan Kieniewicz, Legion Mickiemcsa 1848-1849., Varsavia 1955 (La legione di Mickiewicz), ed un'altra del prof. Henryk. Batowski, Legion Mickiewicza vt kampanii toJosko-austriackioj 1848 rekn, Varsavia 1956 (La legione di Miekiewicz nella campagna italo-auetriaca del 1848). 11 primo libro mette un accento speciale sull'aspetto politico della legione. Molto interesr