Rassegna storica del Risorgimento

FRANCESCO IV DUCA DI MODENA E REGGIO ; MENOTTI CIRO
anno <1918>   pagina <664>
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GÌ Sforza
fedeli servitori del Sovrano e cosi compiere SI barbaro piano di una inaudita ribellione .1
Accenna anche al modo col quale il Menotti prese a difendersi innanzi a' suoi giudici :
Aggiungendo poi delitto a delitto ed al bino oggetto di ottenere nella rea sua niacehinazìone un suffragio caso di prigionia o di processo, eia-, cilita di avete 'de' proseliti nella sua delittuosa intensione, immaginò di spar­gere che la di lui ribellione marcata dalla strage e dalla violenza al più ottimo dei Principi, perfino sulla sacra sua persona, era diretta a dimostrare un at­taccamento al suo Sovrano cott'inalzarlo a regia dignità, nel mentre che il piano concertato in Francia, da esso eseguibile, lo costituiva un inabile sog­getto nella sistemazione della grande rivoluzione.... Tutte le operazioni da esso fatte tendevano alla distruzione delle forze e della legittima autorità. Che per quanto emerge, si ha che a norma degli Stati si diversificava il nome del regnante che volevasi per fantasma ingannatore nel piano rivoluzionario. Che la qualità dell'armi insidiose, quanto provavano, non era momentanea, ma anco la futura strage di tante vittime innocenti o ligie alla devozione verso de' Principi, o tali credute, costituiva la esclusione di qualunque mo­derazione contraria all'oggetto precipuo della rivolta, qual era quello di una
1 Questa fandonia degli siili usci por la prima volta di bocca allo stesso Francesco IV, come attesta la Tùce della Verità, n. 13, lt> agosto 1831. Vogliamo dapprima far conoscere la falsità di una voce ch'orasi sparsa, e spar­tì gesi tuttavia, ohe il Duca di Modena sapeva e favoriva il piano di questa,rivo*
* lnzione, giacché sperava di poter essere creato Re d'Italia. Per due ragioni si e sparse fra i rivoluzionari queatà voce; la prima fu onde poter meglio indurre alcuni giovani inesperti ad entrare nella rivoluzione, poiché siccome conosceva in generale il Duca amato da' suoi Modenesi, cosi pareva runico mezsso'di otte* nere il loro intento l'assicurarli che il tutto facevasi per avvantaggiare il loro Sovrano. 2foi lo possiamo assicurare, giacché in quella stessa notte alcuni pri- gipnieri, che piangendo la lor trista sorte dicevano d'essere stati ingannati, confessarono che questa cosa era stata lor fatta credere onde indurli alla lega fatale in casa Menotti, e che solo quando più non potevano uscirne s'erano 4 accorti del vero progetto, vedendo le coccarde e lo bandiere a tre colori già
* preparate e le armi e lo munizioni per condurre ad effètto l'inìquo intento. La seconda fu per mettere sempre più in cattivo aspetto In tutta Italia e presso anche le Potenze estere il Duca di Modena, che sapevano avere non piccolo , ascendente e massime nell'animo dell'Imperatore. L'indipendenza che andavano proclamando e le confessioni de' ribelli dimostrano la verità della nostra assor* rione? e cosi fossero stati con noi quelli che oredono il contrario, a sentire la < meraviglia che produsse nell'animo del nostro Sovrano questa menzogna, conni-
* ideatagli quella notte fatale; avendo egli stesso esclamato: Sì, volevano eleggermi fa cogli stili aita mano, allentando Ulta mm-. WQ e ti quella de1 miei sudditi pia 4jpdeli .