Rassegna storica del Risorgimento
CERVIA ; MOSTRE
anno
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1960
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pagina
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83
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Libri e periodici 83
Concludendo bisogna quindi sottolineare, come si è fatto accennando alla ripartizione delle imposte e al meccanismo fiscale* che tale difformità nelle uscite e così sensibile sperequazione da comune a comune, debbono essere intese come conseguenze, non solo della mancanza di una chiara politica economica e finanziaria, ma anche e soltanto come all'erma il Villani del semplice e generico orientamento che facesse sentire strano e sconveniente che, mentre alcuni comuni provvedevano a stipendiare il medico o il maestro di scuola, altri, i quali spendevano per feste somme notevoli, non si preoccupassero di assicurare ai cittadini questi importanti servizi', Ancor più, grave e indicativo appare però il fatto che mentre alcune università potevano erogare oltre il 50 del loro bilancio per le spese commutative ve ne fossero altre che non potevano disporre neppure del 10 . L'interesse dello stato era puramente fiscale e diretto a salvaguardare la riscossione dei propri tributi; il controllo delle amministrazioni comunali era affidato ad un organismo giudiziario, la Camera della Sommaria, che, come rivelò lo Zurlo nei primi anni dell'800, era incapace ed inefficiente-.
A questo punto, le osservazioni del Villani si ricollegano al discorso sulle riforme nei regno di Napoli e diventano giudizio d'insieme. L'amara visione di un mezzogiorno chiuso nei suoi municipi, dilaniato dalle lotte delle oligarchie locali e disperatamente lento nel seguire le direttive di una qualsiasi politica di rinnovamento, sembra acquistare consistenza attraverso la stessa indagine quantitativa. Le difformità e le sperequazioni che sono venute alla luce, cosi nei tributi come nelle voci di bilancio, mostrano secondo il Villani che le parziali riforme* come quella tributaria tentata con il catasto onciario erano assolutamente inadeguate ad avviare a soluzione il grave problema della riorganizzazione e del rammodernamento dello Stato. In effetti, ogni comune viveva in un mondo a sé, in una visione corporativa che era il riflesso, nell'ambito dell'amministrazione e delle finanze comunali, del particolarismo semi-feudale che ancora dominava e caratterizzava profondamente l'antico regime nel Regno di Napoli .
Centosettanta pagine di dati, le collettive di circa trenta comuni, le elencazioni ragionate delle tasse suddivise per categorie, rendono particolarmente convincenti le conclusioni del Villani e rappresentano un modello di come si possano e si debbano organizzare ricerche sulle stesse fonti, per estendere a tutti gli altri comuni dell'Italia meridionale, l'indagine sulla ripartizione delle imposte e sulle vicende della finanza locale. GIAN PAOLO NETTI
ELISABETH L. EISENSTJBIN, The first professional revolutionist: Filippo Michele Buonarroti (1761-1837); Cambridge Mass., Harvard Univ. Press, 1959, in 8, pp. 205. S. p.
La letteratura storica su "Filippo Buonarroti si è in questo secondo dopoguerra arricchita di tutta una serie di contributi, spesso molto importanti e acuti (se ne vedo in questa stessa rivista la rassegna fattane da 6. Talamo nel 1955, pp. 631-638); manca, però, a tutt'oggi una vera biografia del patriota toscano. Ad essa da anni sta lavorando Pia Onnù) e non ni ai può che augurare che la sua ormai venticinquennale fatica possa offrirci Analmente i suoi fruttali saggio ora pubblicato dalla E. E. non rappresenta ancora una vera biografia del Buonarroti. Forse potrà essere considerato tale in America, ove, ovviamente, lo interesse della maggioranza degli studiosi per la figura di Filippo Buonarroti è rivolto ai suoi contorni ideologici generali, al suo inserirsi nella storia del socialismo e del comunismo, e non tanto agli aspetti minuti della sua azione rivoluzionaria e settaria, Da questo punto di visiti, caso potrà essere certamente utile e oome primo inquadramento e prima elaborazione di alcune linee generali biogmfico-i 11 i:erp re tati ve e come indica-zinne ragionata di una ricchissima bibliografia più recente, cui specie per la parte italiana - - non sono sfuggiti neppure i contributi minori, più minuti e ohe con l'esule toscano non hanno che un riferimento vago e generale (unica grossa, inspifigabìle, lacuna è- l'assenza degli importantissimi studi del Paletto e del Bcrsano). Sotto questo ultimo