Rassegna storica del Risorgimento
CERVIA ; MOSTRE
anno
<
1960
>
pagina
<
89
>
Libri e periadici 89
quindi, dopo la parentesi parigina del 1804-1811, nella carica di maire di Villanova. Questi incarichi pubblici furono da lui accettati come occasione per mettersi al servizio degli umili e dei diseredati e difenderli contrp i soprusi dei potenti e qui, come più. tardi nell'esilio svizzero, il Bonardi lasciò il ricordo di una azione concreta a favore dei miseri, illuminata da una sincera e vivissima carità evangelica, che è, come si è detto, la caratteristica saliente del suo sacerdozio (e non c'è bisogno di sottolineare che egli non fu mai apostata), ma è ancora troppo poco per svelarci su quali fondamenti filosofici e religiosi poggi la sua professione di fede.
Il problema, dunque, rimane aperto e non solo per il Bonardi, ma per tutta una schièra di preti democratici, che vissero l'esperienza giacobina e la superarono in vario modo e con diverso esito, e la difficoltà sta nel fatto che anche la documentazione più ricca, si fa molto spesso avara e reticente proprio su questo punto. In ogni caso il B. ha mostrato esemplarmente quale sia la via da battere per uscire una buona volta dalle strettoie nelle quali si è per troppo tempo dibattuta la querelle del giacobinismo italiano: mettersi risolutamente a studiare le biografie dei nostri giacobini dalla loro formazione all'esaurimento della loro attività politica. Un'impresa ardua, nella quale si esita a cacciarsi, ma certamente ricca di frutti sorprendenti, come dimostra il presente volume e come lasciano a sperare le ricerche già avviate, di alcune delle quali (per esempio di quelle condotte dal Galante Garrone, dal Vaccarino e dal De Felice) si ha già qualche positiva notizia.
Un altro punto, che mi pare anche da sottolineare, è quello dell'opposizione a Napoleone durante il regime, alla quale il B. apporta molta luce, studiando la posizione del Bonardi a Parigi, negli anni nei quali fu membro del Corpo legislativo, e distinguendo e analizzando le varie correnti entro e fuori il giuoco delle società segrete. (Un ulteriore contributo allo studio di esse tra la caduta dell'impero napoleonico e i primi tempi della Restaurazione è stato dato dal B. con l'articolo: Nel groviglio delle società segrete. I cento giorni di uno spione, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, a. XVI, 1958, fase. III-IV, pp. 436-443). Anche qui, dal racconto principale della parte assunta dal Bonardi, si dipartono molte altre treccie, che indicano interessanti direttrici di altre ricerche più particolari e rendono conto del vasto lavoro di indagine già svolto dal B. stesso. VJTTOBIO E. GnmrEiXA
V.AS WVCK BROOKS, Tlus dream of Arcadia. American Writers and Artists in Italy 1760-1915 London, .1. M. Dent Sons Ltd 1959, in 8, pp. XIII-272. 25 s.
Come risulta dallo stesso titolo, si tratta di uno studio molto sommario e per grossi nomi sui; viaggiatori americani in Italia dal 1760 al 1915, da Benjamin West a Bernard Berenson. Nel complesso, un catalogo dei maggiori nomi della cultura americana che furono in Italia, che può essere di una qualche utilità come prima presa di contatto con il problema e, soprattutto, per un'idea generale sull'ambiente, sulle colonie , degli stranieri in Italia durante il Risorgimento. Qua e là non mancano notizie poco note, per esempio a proposito del brevissimo soggiorno nell'Italia settentrionale di Tho-mas Jefferson nel 1787 e del suo interesse per la cultura del riso e la produzione del formaggio parmigiano (interessante sarebbe stato un confronto tra le osservazioni dello statista americano e quelle di A. Young che, come e noto, fu nelle stesse zone neppure due anni dopo); non mancano però anche notizie e giudìzi imprecisi e forzati (a proposito, per esempio, dei Promessi sposi e di Mazzini, che avrebbe promosso la Giovine Italia a Londra). Al Risorgimento è particolarmente dedicato il nono capitolo, centrato sulla figura di Margaret Fiillcr. Il quadro complessivo che si ricava dalla lettura di questo volarne è che In maggioranza degli Americani che furono in Italia trascurò l'approfondimento della realtà italiana e si interessò invece soprattutto del nostro patrimonio artìstico- R, D. F