Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; TOSCANA ; STATUTI
anno
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1918
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pagina
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669
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Alcuni Documenti inediti snlla Costituzione Toscana del 1848
Angelo Berlini, nove giorni dopo i moti livornesi del 6 gennaio 1848, della natura di essi e delle finalità, che si era proposto di trarne, chi li aveva suscitati, scriveva così all'amico Farmi: lo non credo, egli dieeva.: che il Guerrazzi aspirasse alla Dittatura, fosse il datili na di Livorno, volesse ricorrere alle liste di proscrizione. Non credo nemmeno ad un gran piano concertato ad influenza della Giovine Italia, a complotto mazziniano. Mazzini e Fabrizi mi sembrano piuttosto che sian d'accordo con noi, che ritengano intempestiva ogni altra via e che abbiano tanto giudizio da sapere che alle volte si ha torto nel volere aver ragione troppo presto ? Non considerando gli errori, che il Bertìni commetteva nei giudicare le intenzioni del grande agitatore genovese, una verità contenevano le sue parole quando precisavano la posizione del Guerrazzi nel moto livornese, come in realtà essa era stata e non quale la si era voluta rappresentar da amici e nemici. Non ambizione cieca di potere aveva spinto il nostro romanziere all'atto estremo della sollevazione contro le autorità costituite, ma il desiderio vivissimo di far conoscere, a chi era a capo della cosa pubblica, la necessità di un regime costituzionale il quale sarebbe stato più rispondente, di quel che fosse il sistema politico già conseguito con le varie riforme, alla natura dei tempi,-alla specie negli avvenimenti, ai quali andavasi fatalmente incontro. Egli, che avrebbe voluto una azione rapida ed energica, si era trovato in mezzo a gente ckfc doveva, se non voleva, andare con una lentezza esasperante; onde eM; venuto nella risoluzione di eccitare in un modo violento l'apatìa generale. Aveva erratone! tempo e nella manièra della sua azione,"non nelle intenzioni: che, non ostante le sue colpevolezze e le sue manchevolezze, andava egli ammirato per quel sentimento profondo di patriottismi
epurali, fywtoforfo fàMipl Carlo ÈmUil per caraffi li. RAVA. Bologna, Sodateti!, I!;, 28.