Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; TOSCANA ; STATUTI
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1918
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25. PamimonU
che gli suggeriva, il 13 dicembre 1847r rivolgendosi al Capponi, queste parole: Scrivimi, animati, animami, parlami dell'Italia, della mia, della diletta tua terra natia .*
Ma era solo il Guerrazzi nella Toscana, alla fine del 1847 ed ai primi del 1848, nel sostenere il bisogno di una rapida concessione della Costituzione? Aveva avuto egli torto allorché, prima di ricorrere all'arma estrema della rivoluzione, aveva cercalo di accostarsi ai moderati ed ai liberali? Se questi non pronunziavano apertamente le parole sospette di costituzione e di ordine rappresentativo ; se usavano una cautela maggiore di quella del Guerrazzi nell'esprimere i loro concetti, agivano però, con circospezione e prudenza, in modo da conseguire un cambiamento radicale negli ordini di governo. La riforma della guardia civica aveva poco soddisfatto la maggior parte dell'opinione pubblica del Granducato, sì cbe non solo erasi voluto che essa fosse stata ampliata con più larga avvedutezza, macho fosse stata unita con l'altra, non meno ambita, dei municipi. Il Collegno al Balbo il 17 dicembre 1847 scriveva: Altro dato per l'avvenire toscano, il partito moderato, il solo che abbia possibilità di riuscita, chiede che le municipalità siano tutto, il Governo centrale nulla: in questo senso lavora la Consulta ; e, sé si chiedesse che le guardie civiche dipendessero non da' gonfalonieri locali, ma dall'autorità centrale, si avrebbe addosso tutta la Toscana, meno cento individui forse ." Ed il movimento era stato iniziato dal moderatismo granducale da diverso tempo. Il 28 agosto 1847 il Galeotti si rivolgeva in questi termini all'autore delle Spransei Per mezzo del Vìeusseux riceverà un mio nuovo opuscolo sulla Riforma municipale: lo spedisco anche a Sclopis, del quale laccio menzione e cito l'autorità. Esso è per la Toscana e per Roma e per i paesi di tradizione repubblicana. Un piemontese troverebbe il mio piano soverchiamente democratico; ma noi dell'Italia centrale, se vogliamo provvedere stabilmente all'ordine, bisogna che ci fondiamo sulla democrazia che è oramai nn fatto consacrato. Ella vedrà, signor Conte, ch'io preordino le istituzioni municipali a divenir base di una Rappresentanza nazionale .B Non si poteva parlare in
t pfflRRAZZi, Mere PW Cifra diF. MARTINI. Torino, Bau*,, f, TòLI. 218.
* Archivio Balbo -v Corrispondenza del eonte 0. Balbo - Lettera G.
Archivio Balbo - Corrispondenza del conte Balbo - Lotterà G. - D GALEOTTI alludeva alle uè Osservazioni dello moto della Toscana nel settembre 1847 . Gabinetto Scientifico Iioltoratlo. Flvenste lT, Cu'. Ariella TOSDIASEO e CAPPONI, Carimi* inedito per cnm di L DEL IIUSOO e PROSA* Bologna, Zanichelli, 15)14, li 256, 257.