Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; TOSCANA ; STATUTI
anno
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1918
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pagina
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675
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Alcuni Docummti inediti sulla Costituzione Toscana del 184H 0
secondo ogni timore flr popolo avrebbe voluto gridando in piazza. Mate grado un po' di lotta, non col Granduca, ma coi vecchi ministri, vincemmo; e senza fare troppo chiasso. 11 Granduca nominò una Qoin* missione per completare le riforme e queste finiranno così questa rivoluzione facendo qualche cosa di adatto al paese e non di copiato-dal Belgio o altrove. 11 Granduca non pronunciò principi nel suo motuproprio per certi piccoii riguardi : domani li sparerà il Ministro in una sua lettera alla Commissione. Insomma avremo una forma rappresentativa di Governo con una catena dì poteri che cominceranno dai consiglieri comunali eletti dal popolo passando per i consiglieri provinciali e infine terminando in una Consulta deliberante sopra alcuni punti. Qui non possiamo avere una Camera Alta, perchè, quantunque in teoria possa giovare all'equilibrio dei poteri, pure non può formarsi dove naturalmente non esistono gli elementi per formarla. JL ikofai'projtri.o del Granduca fu bene accolto e il popolo, che m'aspettava volesse far cagnara dopo i fatti di Napoli, si contenne ; non voglio dir per saviezza, ma piuttosto per spossatezza di un malato che si era sfiatato correndo. Ora siamo tutti in moto per condurre Roma e Torino con noi .1
Il Matteucci peccava di eccessivo ottimismo : che: in sostanza egli riteneva il motu-proprio del 31 gennaio 1848 còme tua, preannunzia? tore reale dell'attesa Góslttuzione. Non si ingannava : ma doveva pur sapere che eran necessarie si verificassero varie condizioni perchè fossero vinte in modo definitivo le opposizioni vivissime: che, in seno al gabinetto Ridolfi, si eratto manifestate contro un radicale cambiamento di Governo. Non a torto il Montanelli, ricevendo dal Matteucci, il 2 febbraio 1848, una lettera poco diversa da quella che abbiamo veduta indirizzata al Balbo, dolevasi Che lo scienziato badasse alle cose e non alle parole ed ai suoni, quando le parole ed i suoni avevano allora un valore maggiore dì quel che si sarebbe a prima vista creduto. Ed il Montanelli era cosi convinto, che non bisognava aprire troppo presto il cuore alla speranza, da inviare in quo' primi di febbraio un biglietto al B idoli! il quale rispose con cortesia, ma poco sostanzialmente, cercando di spiegare le ragioni dell'operato ministeriale e terminando con molte promesse, ma dando poca sicurezza di attuarle.2
1 timori del Montanelli erano coindivisi da molti liberali, fra' quali il Ricasoli ed i suoi amici politici si distinguevano per l'attività applicata nel cercare di affrettare la concessione della Costituzione vin-
Are/mio 'Batto, CorrispoHdensa dei conte C. B. - Lettera M. a MOMASJSLLTJ Memorie mll'Italia, ogr cifc., Il, 176, 178.