Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; TOSCANA ; STATUTI
anno <1918>   pagina <681>
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Alcuni Documentò inediti sulla Costituzione Toscana ikllSift 68f
questione della difesa del territorio piemontese, e, si fieriipotest, quella della liberazione dei fratelli lombardi, passa per me prima delle fron­tiere toscane, ecc.... Ci rimane la coda del gatto da grattare e non so godere ancora colle lettere di Lombardia sott'occhio. LI sta il nodo complicato. Se ei attaccano, spero bene, ma se stanno oltre Po ed oltre Ticino e sfogano sui miseri lombardi le rabbie, eccitate dal vedere progredire serenamente il resto d'Italia, che sarà dei nostri fratelli1 ? Mentre in Toscana si affilavan le armi, vi si venivano preparando le norme della nuova vita politica. Nota è la genesi dello statuto to­scano, non solo nei suoi rapporti esterni, ma nella sua intrinseca natura : ad illuminarla naggiormente non crediamo fuor di luogo ripor­tare ciò che il Mattenoci scriveva al Balbo, alla vigìlia della concessione della costituzione, intorno alla forma che sarebbe stata da preferirsi per il nuovo ordinamento del Granducato. La questione dibattuta sia dai membri della Commissione, che aveva ricevuto l'incarico di fissare le norme della nuova vita dello Stato, sia dagli altri nomini politici toscani era se dovevasi emanare una Costituzione che rispondesse esat­tamente a quelle del Piemonte, di Napoli e delle altre nazioni che in Europa godevano di tale ordinamento governativo ; oppure se non l'osse cosa migliore, tolto il buono delle prime e delie seconde, costituire un insieme di leggi, che rispondesse all'indole del popolo ed alle sttej aspirazioni di libertà. Quale era dunque da preferirsi: una costitu­zione inglese o francese od una invece che fosse essenzialmente to­scana? Di ciò hanno parlalo diversamente gli storici contemporanei, dei quali, notevole, io Zobiohfé confessò: non avea dato il poetico fuoco risvegliatosi nelle fervide menti degli italiani it tempo suffi­ciente per ponderare le deliberazioni più. gravi" i di ciò discuteranno coloro che con ricchezza di dati potranno occuparsi a fondo dell'ar­gomento : ma non senza importanza per l'uomo e per l'ambiente in cui egli viveva è l'opinione che il Matteueci esponeva al Balbo. Questi,, fèrvido sostenitore della Costituzione, aveva fatto osservare, ne'primi del febbraio 1848, al valente scienziato il danno che sarebbe derivato dalle discussioni accademiche su di una questione tanto necessaria al bene d'ItaHa ed aveva invitato gli amici toscani ad accettare le leggi francesi le quali avevano costituito la base dei nuovi ordinamenti na­poletano e piemontese.8 Ed il Matteueci aveva risposto così : Un Se­nato ed un Camera di Pari, chiamatela come volete, quel potere, inter-
i Archivio Balbo. Corrinpondeim del conto C. Balbo. - Lottora 9 ZOM, Storia Gioito della éoscam, op. cit., V, 868. 8 GOBI, Stori dolio ricotoziotte italiana, op. > 442,