Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; TOSCANA ; STATUTI
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25. Passamontl
stocrazia era troppo legata, per le sue origini, per i suoi interessi alle altre classi sociali per poter vantare un qualsiasi privilegio politico era fuor di luogo una Costituzione che avesse accettato, come in Inghilterra ed in Francia, l'esistenza di un potere feudale che avesse contrastato e censurato l'opera dei rappresentanti del popolo. Che fosse necessario per il bene dello Stato un equilìbrio nel potere legislativo, era consentaneo alla più schietta Costituzione democratica; che esistesse in Toscana una Camera la quale corrispondesse ai Lords inglesi, ai Pari di Francia, era contro Hfóip gtorica e logica degli avvenimenti.
Ma questo fenomeno, considerato in modo speciale nelle sue conseguenze, era tollerabile, in quel momento, in Italia? Che avrebbero detto e fatto gli altri Stati della penisola, quando il Granducato avesse emanato uno Statuto che si fosse venuto a trovare in contrasto con le Costituzioni del 29 gennaio e -dell'otto febbraio? Sarebbe stala mai possibile la fusione necessaria per l'indipendenza della patria ? Questo, volevano domandare il gruppo dei redattori della Patria, il Montanelli e coloro che opinavano per uno Statuto conforme al sardo ed al napoletano: onde è che, comunque siansi svolti gli avvenimenti in seno alla Commissione ed alle adunanze ministeriali, checché ne dicano il Baldasseroni e lo Zobi,1 lo Statuto toscano usci nella forma voluta dalle circostanze. Ed il valore di esso fu inteso da tutti è fu messo in rilievo da chi poteva e doveva.
La Patria il 19 febbraio 1848 notava in proposito : L'antico ordine di cose non esiste più : il gran mutamento è fatto : le due grandi parole che possono sole salvare la Patria, INDIPENDENZA, E LIBERTÀ, furono pronunciate. Or incominciano per gli Italiani nuovi doveri non meno difficili, ma non meno santi di quelli che hanno adempiuto finora . * il Hieasotì, come a riscontro di ciò che aveva fatto quale cittadino privato e giornalista non solo, ma di quanto aveva compiuto il 12 febbraio 1848, gonfaloniere di Firenze, nel proclama del 17 febbraio diceva alla popolazione della capitale del Granducato : Leopoldo II ha conceduto lo Statuto fondamentale alla Toscana come lo volevano i tempi, come lo vuole la forte impresa della nazionalità italiana. Uno Statuto fondamentale è la più grande opera che possa fare un Prìncipe; è il più gran beneficio che possa ricevere un popolo. On'Era nuova incomincia, l'Era CostiUtziomfa.. Mostriamoci degni del Nuovo
*Zcmi, Storto civile delta Toscana, op. eli, T, 360. - BALDASSMIOÌII, Leo-
jpoldo II, op. di, 2T
* Patria, 165, 19 febbraio 1848,