Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; TOSCANA ; STATUTI
anno <1918>   pagina <684>
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25. Passamontl
stocrazia era troppo legata, per le sue origini, per i suoi interessi alle altre classi sociali per poter vantare un qualsiasi privilegio politico era fuor di luogo una Costituzione che avesse accettato, come in In­ghilterra ed in Francia, l'esistenza di un potere feudale che avesse contrastato e censurato l'opera dei rappresentanti del popolo. Che fosse necessario per il bene dello Stato un equilìbrio nel potere le­gislativo, era consentaneo alla più schietta Costituzione democratica; che esistesse in Toscana una Camera la quale corrispondesse ai Lords inglesi, ai Pari di Francia, era contro Hfóip gtorica e logica degli avvenimenti.
Ma questo fenomeno, considerato in modo speciale nelle sue con­seguenze, era tollerabile, in quel momento, in Italia? Che avrebbero detto e fatto gli altri Stati della penisola, quando il Granducato avesse emanato uno Statuto che si fosse venuto a trovare in contrasto con le Costituzioni del 29 gennaio e -dell'otto febbraio? Sarebbe stala mai possibile la fusione necessaria per l'indipendenza della patria ? Questo, volevano domandare il gruppo dei redattori della Patria, il Monta­nelli e coloro che opinavano per uno Statuto conforme al sardo ed al napoletano: onde è che, comunque siansi svolti gli avvenimenti in seno alla Commissione ed alle adunanze ministeriali, checché ne dicano il Baldasseroni e lo Zobi,1 lo Statuto toscano usci nella forma voluta dalle circostanze. Ed il valore di esso fu inteso da tutti è fu messo in rilievo da chi poteva e doveva.
La Patria il 19 febbraio 1848 notava in proposito : L'antico ordine di cose non esiste più : il gran mutamento è fatto : le due grandi pa­role che possono sole salvare la Patria, INDIPENDENZA, E LIBERTÀ, furono pronunciate. Or incominciano per gli Italiani nuovi doveri non meno difficili, ma non meno santi di quelli che hanno adempiuto finora . * il Hieasotì, come a riscontro di ciò che aveva fatto quale cittadino privato e giornalista non solo, ma di quanto aveva compiuto il 12 feb­braio 1848, gonfaloniere di Firenze, nel proclama del 17 febbraio di­ceva alla popolazione della capitale del Granducato : Leopoldo II ha conceduto lo Statuto fondamentale alla Toscana come lo volevano i tempi, come lo vuole la forte impresa della nazionalità italiana. Uno Statuto fondamentale è la più grande opera che possa fare un Prìn­cipe; è il più gran beneficio che possa ricevere un popolo. On'Era nuova incomincia, l'Era CostiUtziomfa.. Mostriamoci degni del Nuovo
*Zcmi, Storto civile delta Toscana, op. eli, T, 360. - BALDASSMIOÌII, Leo-
jpoldo II, op. di, 2T
* Patria, 165, 19 febbraio 1848,