Rassegna storica del Risorgimento

ANDREOLI GIUSEPPE
anno <1918>   pagina <688>
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T. Fontana
il paese dalla parte della stazione: era ampia assai e con ale finestre molto in alto, che davano sul torrione. La seconda posta nel torrione di rìmpetto, che guardava sulla via Emilia, era denominata la Ca-rundina, da non confondersi con quella del Duca, la quale doveva essere una di quelle vicine al Forno, e chiamata così perchè si vuole che il Duca Ercole vi facesse chiudere un suo figliuolo principe di Scandiano.
La prigione di Don Àndreoli
LA CARANDINA,
In quale prigione fu chiuso il nostro Don Àndreoli?
F. Lolli, compagno di carcere del sacerdote patriota, e da lui iniziato alla Carboneria, ha lasciato scritto che l'Àndreoli fu chiuso nella Carandina, carcere tetra e orribile, separata dalle altre, posta in alto nel bastione a sinistra di chi guarda il forte dalla parte del Castello.
H Remoli, invece, nel suo manoscritto, scrive: confermata l'ampia sentenza, alla vigilia della luttuosa circostanza, il Tribunale sì portava colle solite forme ad intimare la sentenza al desolato Sa­cerdote chiuso e guardato con rigore nella cosi detta prigione del Duca.
Laonde non la Carandina, ma la prigione del Duca sarebbe stata la carcere di Don Àndreoli. Qualcuno mi avverte che lo scrittore rubierese in quel tempo era fanciullo, è perciò riferisce soltanto quanto la gente andava dicendo molto vagamente, -e confondendo l'una carcere coli*altra. Però, si possono benissimo conciliare le due asserzioni: ed invero, il 10 agosto 1822, per ordine dell'Olino Signor Presidente del Tribunale statario il Sig. Consigliere Mignani, il co­mandante del Forte di Rubiera tenente d'Escalera e - ispettore di Polizia Artoni procedettero a un cambiamento di detenuti da carcere a carcere; e Don Àndreoli, dal carcere numero 3, parte sinistrai piano 3, passò al numero 5, parte destra, piano 8: aveva per vicini Conti Francesco, Pampani aw. Antonio e Caronzi doti. Francesco. Don Àndreoli prima fu nella Carandina e poi, quando si discuteva la causa, sarà passato in quella M Duca, dove gli venne letta la sentenza: tanto è vero, che il Romoli stesso nel suo manoscritto, dopo avere parlato per lungo tratto della Carandma, nel capitolo intitolato prigionia e morte di Don Àndreoli comincia : Fra gli infelici che la rabbia efferata di Francesco IV quivi nnchiudvoa designandoli a spaventosa vendetta, Vera pure il povero Don Àndreoli .