Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <472>
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472 Renato Lefevre
riodo repubblicano. Alla loro mancanza può, però, sovvenire, por nella aridità della sua impostazione meramente contabile, un Liber sinda-cationum che ha inizio proprio nel 1792 e si protrae fino al 1818, docu­mentando con la successione dei conti consuntivi annuali della Comunità, sottoposti alla revisione dei sindaci, i riflessi economici e finanziari delle drammatiche vicende di tutto questo storico periodo, culminato nel re­gime napoleonico. Per essere esatti, anche il sindacato annuale ha una interruzione a datare dal 1796: e già in questo deve ravvisarsi una conseguenza dell'aggravarsi della situazione generale dello Stato ponti­ficio per le minacce alla sua stessa integrità territoriale portate dalla cam­pagna d'Italia del console Bonaparte. Da quell'anno gli avvenimenti pre­cipitano e anche ai Castelli se ne subisce il duro riflesso; e bisognerà giungere alla caduta della Repubblica romana, alla elezione del nuovo Pontefice, alla sua rioccupazione della sede di Roma, per vedere ripresa all'Ariccia nel 1804 la regola del sindacato contabile.3) E in quello stesso anno si provvedere a colmare l'intercorsa lacuna, prendendo in esame anche i bilanci arretrati, a partire appunto dal 1796, con in più un riepìlogo risalente al 1791.3> Non è certo agevole leggere con i criteri della moderna finanza pubblica questi rendiconti di un secolo e mezzo fa. Si può comunque osservare che essi appaiono impostati su tre distinti capitoli: quello degli introiti camerali, cioè delle somme riscosse per
') È il volume n. XX: grosso registro rilegato in pergamena, intitolato: .Com-rnunità Ariccìa. Liber sindicationum, incip. ab armo 1792.
2) II sindacato si effettua con il controllo dei vari libretti corrispondenti, partita per partita, agli introiti camerali, comuniiaiivi, privilegiati ( avendo bene, diligente­mente ed esattamente letto, considerato, esaminato, calcolato e confrontato tutte le partite d'introito e d'esito con li libretti de' pesi camerali, comunitativi e della tassa privilegiaia ). Vengono poi verificati, sulla base dei relativi ordini e ricevute, i pagamenti effettuati dall'esattore, distinti secondo la natura camerale, commutativa o privilegiata del conto su cui sono stati fatti gravare; si calcolano i totali parziali dei singoli conti e da questi l'avanzo o disavanzo totale; somma questa che viene ricono­sciuta, nell'un caso o nell'altro, a debito o credito dell'esattore e dei priori verso la Comunità, dopo averne defalcato tuUe le partite di cui a qualunque titolo dovesse essere discaricato l'esaUore (errate registrazioni, duplicati, partite per cui si fosse proceduto agli atti giudiziari e che restassero a credito della Comunità, cessazione di proventi, bonifiche a debitori, ecc.) nonché quelle di cui l'esattore avesse dimostrato la inesigibilità. Di tale sindacato viene- redatta una dettagliata relazione che, trascritta nel < Liber sindacationum della Comunità, viene firmata dai sindaci e dal governatore, a cui spetta il suo in olirò alla Congregazione del Buon Governo, per il competente esame.
3) Naturalmente i tempi sono cambiati, anche in queste piccole cose locali. Infatti, prima eletti e deputati ad effetto di sindacare e calcolare l'annuinistrazione dei priori e, per essi, dell'esattore erano due ecclesiastici ed un laico, ora, nel 1804, sono solo due laici.