Rassegna storica del Risorgimento
ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno
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1960
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pagina
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473
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IJL rivoluzione giacobina alCÀriccia 473
conto della Reverenda Camera Apostolica su gabelle o tasse imposte in via permanente dallo Stato alla generalità dei cittadini o a particolari loro categorie; quello degli introiti privilegiati, cioè relativi a pesi camerali imposti per esigenze eccezionali e quindi a carattere per lo più provvisorio (guerre, carestie, terremoti ecc.) ovvero corrispondenti a collette imposte per far fronte a debiti precedentemente contratti dalla Comunità; quello degli introiti comuni fativi derivanti dai proventi di beni e diritti della Comunità sia da gabelle deliberate dal Consiglio comunitativo per far fronte ad esigenze locali, di natura cosi ordinaria come straordinaria.
La ripartizione nei tre capitoli non è delle più rigorose, specialmente per quanto riguarda i corrispondenti esili. '* Possiamo comunque accertare quale fosse il peso delle gravezze imposte alla Comunità dall'amministrazione centrale dello Stato senza riferimento ad esigenze dirette e specifiche del posto: 220 scudi Tanno nel 1792 e 1793, cbe nel biennio successivo salgono però a più del doppio per nuove contribuzioni a carattere straordinario e temporaneo.
Ci sono poi le spese fisse del Comune, quelle di un piccolo borgo rurale senza grandi pretese, ma cbe pur deve provvedere agli stipendi del segretario, del bargello, del mandataro (o pubblico banditore), del procuratore a Roma, dell'esattore, a quelli del medico e del chirurgo condotto; cbe deve provvedere ancora alle spese per l'istruzione pubblica e per la salute dell'anima, per le feste dei Santi Patroni, ecc.3*
J) L'esame dei tre esiti dimostra infatti come, non di rado, una stessa voce di spesa venisse registrata di anno ih anno in un conto diverso, probabilmente in relazione alle disponibilità contingenti dell'esattore, il quale, ripetiamo, rispondeva globalmente di tutto il denaro amministralo. Altra constatazione da fare è quella della frequente non corrispondenza tra il gettito di una tassa camerale o privilegiata e la somma effettivamente versata a quel titolo, il che conferma come l'impianto contabile della Comunità ari rei n a (e abbiamo motivo di ritenere cbe questa non fosse sola in questo) rispondesse, più. cbe a criteri sistematici, a esigenze pratiche non poco influenzate dalla disorganicità e farraginosa di tutto il sistema tributario pontificio.
*) Tali la tassa per il riattamento della via Appia (costato allo Stato ben 329 mila scudi, ripartiti tra le Comunità interessate, in aggiunta alla tassa fìssa per le strade consolari, oscillante per l'Ari cri a tra i 19 e i 31 scudi annui) e l'imposi /.ione, ancor più gravosa di ben 414 scudi da versare, d'ordine della Congregazione del Buon Governo, a un tale che avevo costruito una certa strada tra Villafranca e Vecchiante.
*) Bargello e mandataro ricevevano 36 scudi l'anno, il segretario 12, il procuratore in Roma 7, l'esattore 70, il medico e il chirurgo rispettivamente 130 e 72, con oscillazioni determinate da assenze per malattia e conseguenti chiamate del medico di Albano. (Evidentemente si trattava di somme stanziato a titolo di indennizzo spese o simile e non di stipendio, in quanto questi incaricati di pubblici servizi dovevano godere di onorari ed emolumenti vari elargiti dai singoli beneficiatari delle loro prestazioni). La scuola tenuta dai Padri Dottrinari nel Collegio di S. Rocco era sowen*