Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <481>
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La rivoluzione giacobina, air Ariccia 481
cevasi a mera formalità e che sarebbe stato revocato dopo pochi giorni, ma che intanto dovevasi così procedere, ti giudice scrisse il precetto che of­ficiosamente esibito al citt, Betti fu da esso sottoscritto conte da copia in Filza segn. leu. A.
Devesi qui notare die all'epoca di questo avvenimento il citi. Chigi teneva affittato tutti li suoi beni posti nella terra e Territorio deWAriccia, inclusivamente li proventi pubblici del Macello, pizzacaria e Forno (escluso però il Palazzo, le màcchie, corone di Strade, Parco e diritto di caccia privativa) al citt. Giov. Torlonia per Vannua corrisposta di se. 7200. Il citt. Betti risiedeva neWAricela in qualità dì rappresentante il citt. Tor­lonia e con tutte le facoltà amplissime per agire in detto affitto in nome del citt. Torlonia.
L'originale di detta intimazione fu dato in mano del citt. Tunerini, che volle averla, e che fin dal suo primo principio restò sempre priva di ogni effetto.
Terminata la funzione dell'Inalsamento dell'Albero della Libertà, e compita la suddetta incombenza data al Giudice e Segretario, essendo già Tore 24 furono invitati il commissario suddetto e li cittadini Mimici-patisti con il Giudice e Segretario a prendere un rinfresco in casa del citi. Municipalista Pigliucci Filippo. Ivi il Commissario incaricò li cittadini Stazi Presidente e Pazielli Giudice e Segretario a portarsi atte due ore della stessa notte in Albano, ed a portare seco loro un foglio, nel quale si dovesse esporre l'aggravi ricevuti dalVex Duca Chigi ed un Progetto ten­dente a migliorare la condizione dell'ariccini.
Li cittadini Presidente Stazi e Pazielli Giudice e Segretario si unirono con gli altri Cittadini Municipalisti e formarono un Foglio che si esibisce in Filza leti. A. Copia di questo foglio restò in mano del sedi' cente commissario e non se ne dette alcun effetto.
All'ora due di notte del di 18 venendo il dì 19 febbraio i cittadini Stazi G. B. Presidente e Pazielli Liborio Giudice e Segretario si presen* tarono in Albano nella casa Nelli, dove era alloggiato il Tunerini, sedi­cente commissario. Furono trattenuti e finalmente ammessi all'udienze dopo Vore tre e mezzo. Introdotti in una Camera, dovera il Commissario Tunerini, la Municipalità di Albano unita con la Municipalità di Castello, ivi fu letto il detto Istrumento dell'Inalzato Albero della Libertà, fu con­segnata l'intimazione fatta al citt. Betti. Fu letto il foglio dell'Aggravi dell'Ariccini, ed il foglio per renderli meno aggravati. Il commissario prese copia di quest'ultimo foglio e furono ammessi li cittadini Stazi Presidente e Pazielli Giudice e Segretario al bacio di unione col Presidente prowt?
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