Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <486>
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Renato Lcfuvre
mano e non c'è giorno che non si riuniscano per esaminare tutta una serie di questioni che a noi, ora, dopo tanto tempo, possono sembrare minute e di scarso rilievo ma in cui effettivamente era, ed è tuttora, la vita quotidiana di un piccolo borgo. H fonaro pubblico ha aumentato indebitamente il prezzo della semola e del tritello? Ecco che lo si cal­miera rispettivamente a sei e sette baiocchi a scorza , e gli si la ob­bligo di non venderlo a forestieri e di tenere sempre aperta e visibile a tutti la camera dove ripone la semola e il tritello senza poterlo occul­tare in altro luogo sotto la pena ad arbitrio in caso di contravvenzione .
Si pagavano, prima, ben due baiocchi e mezzo al postiere di Al­bano per il porto di ogni lettera? Troppo. Una delle guardie nazionali andrà lui a prendere la posta ad Albano e la dispenserà all'Ariccia ad un baiocco e mezzo e mezzo baiocco se lo terrà lui per il servizio. Le strade del paese non sono pulite? Si mettano in moto i carcerati e si comprino scope e corde (perchè quelli non scappino). E così ci si assicuri che forno, macello e pizzicheria siano sempre riforniti di grano, di carne e di generi per il popolo; si ribassi a quattro baiocchi la libbra il prezzo della ricotta; si abolisca il dazio baronale della sfoglietta tura . Non si manca di proclamare anche la libertà di caccia in tutti i luoghi non recintati, e, non si sorrida, a richiesta del Popolo, la municipalità proclama la libertà a favore di chiunque per esercitare in questo luogo l'arte di frigitore e vendere pubblicamente il fritto . Ci si occupa poi della nomina degli ufficiali della Guardia civica e del pagamento del soldo alla truppa; si amministra la giustizia, con ostentati criteri di libe­ralità, disponendo la immediata scarcerazione di cittadini sorpresi dalla pattuglia a giocare di resto che mettevano in sussurro il Paese perchè ubriachi, o perchè estraevano contro il bando pagnotte di pane, tutti purché pagassero i soliti emolumenti al bargello; si assume il tamburino della guardia nazionale con lo stipendio di 60 baiocchi al mese con l'obbligo di battere la diana e l'Ave Maria il mattino e sera in tutti i giorni e anche il mezzodì in tutte le Feste .
C'erano poi da sistemare i rapporti con l'ex padrone, con il cittadino Chigi, che, alla fin fine, continuava bellamente ad avere in mano tutto ciò che era essenziale per la vita del paese, anche se preferiva starsene a Roma, a vedere come le cose andavano a unire.1J Ma era una questione
') Il citato Sala testimonia che al primo giungere delle truppe francesi a Homo il principe Chigi, conte molli altri nobili romani, si era affrettato ad alzare sul suo palazzo lo stemma del Gran Duca di Toscana, rifiutandosi, appunto per In sua qualità di Ministro estero, di alloggiare dei Francesi nel palazzo SICSBO. Era stato compreso nel riparto dei 200 mila duri imposti alla nobiltà romana.