Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <489>
immagine non disponibile

La rivoluzione giacobina olì?Ariccia 489
una truppa armata di Albanesi a piedi ed a cavallo, ed avendo posto in fuga la nostra Guardia Nazionale e gli altri buoni cittadini che si son trovati disarmati, si sono avventati contro il nostro Albero della Libertà, che hanno furiosamente schiantato dal suo piedistallo e m un momento l'hanno atterrato, minacciando a morte chiunque avesse avuto ardire a rialzarlo. Un estero che qui dimora in qualità di arrotatore di coltelli, ha legato VAlbero della Libertà ad una fune e, protetto dagli Albanesi ar­mati, Vha trascinato per la strada maestra e Vha ridotto in pezzi. Il popolo sorpreso e sbalordito, non avendo armi per contrastare coli'Albanesi or* moti, non sa a quel consiglio attenersi, tanto più che tutta la gioventù e le persone robuste si trovano in campagna ai loro lavori.
Decretato : La Municipalità e il Giudice, per quanto permétte la loro giurisdizione à dichiarato rei di morte tutti i ribelli al Governo Re­pubblicano. Essi spargeranno tutto il loro sangue in difesa della Repub­blica e detti francesi che Vhanno fondata. Essi giurano: o libertà o morte.
Fu poi chiamato il cittadino De Cupis Pietro Antonio, capo della nostra Guardia Nazionale, il quale avendo annunziato Vordini da esso dati per ripristinare la quiete e per evitare ulteriori disordini fu lodato ed animato a continuare nell'esecuzione dei suoi ordini. In oltre la Muni­cipalità ha decretato che al primo momento di quiete che ritornerà, colla massima sollecitudine sarà rialzato VAlbero della Libertà e che intanto per ora si sospende quest'atto, in quanto che si crede pericoloso alla salute del popolo, per il motivo che gli Albanesi, li quali da questo luogo son passati in Gemano per deturbare la quiete di quella Comune, dovendo colà far ritorno armati come sono potrebbero sacrificare li nostri cittadini se trovassero di nuovo alzato VAlbero della Libertà.
Alle ore 21 adunatasi la Municipalità con l'intervento del cittadino Pietro Antonio De Cupis comandante della Guardia nazionale, conside­rando che il ritorno dell'Albanesi da Genzano ha accresciuto la sommossa di questo Popolo; considerando che Fortini, il giovane albanese qui venuto 'con uno scritto incendiario sottoscritto dalli ex priori di Albano e munito del Sigillo di quella Comunità, ha accresciuto il fermento, senza che sia potuto riuscire con effetto il comando dato dal cittadino De Cupis alla Truppa per Varresto del detto Fortini; considerando che il Popolo che è per ritornare dalla campagna può essere sedotto, ha decretato che tutti li munieipalisti, il Giudice e il Segretario e il De Cupis si doveranno dare il massimo moto e correre tutti i rischi ad effetto di ridurre in 'calma la Patria, inculcando al Popolo la fermezza di sostenere il sistema re? pubblicano.