Rassegna storica del Risorgimento
ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno
<
1960
>
pagina
<
492
>
492 Renato Lefevre
Brignole la bandiera del Chigi che, già in consegna al giudice Pazielli, era stata presso di lui depositata, e a loro si contrastava per non dargliela, si ascoltarono le minacce di morte contro l'Officiali del Governo Repubblicano nell'Ariccia , i quali, vista la mala parata, pensano bene di rifugiarsi nella sagrestia della chiesa collegiata e lì, in tutta segretezza, si concertano sul da farsi Bisogna ad ogni costo, per la salvezza pubblica ritentare di raggiungere Roma per chiedere aiuto al Comando francese e ai Consoli contro l'Albanesi ribelli e contro i contumaci ritornati in questo luogo . Chi se la sente di affrontare tanto rischio? À farsi avanti è questa volta il deputato ecclesiastico Attenni; e l'abito talare è in realtà il più indicato a non dare nell'occhio degli insorti. Mentre Don Attenni si avventura nella sua missione, la situazione all'Ariccia è sempre tesa. Infatti, sotto la data sempre del 27, il verbalista annota che dalle ore 10 alle 21 sfilarono per questo luogo molte partite di persone armate provenienti da Velletri ed alcuni da Nenia indirizzandosi tutti alla volta di Albano e tutti portando una immagine della Madonna al cappello. I medesimi minacciarono ed insultarono chiunque non avesse simile distintivo al cappello, tanto che per non restar vittima di gente armata e perfida furono obbligati li buoni cittadini a mettere il detto distintivo, aspettando sempre il soccorso da Roma per liberarsi da codesta vessazione . Manifestazione, questa dei buoni ariccini, effettivamente ed esclusivamente dettata dalla paura, o invece spontanea e rispondente a sentimenti di non spento attaccamento alla Santa Sede? Perchè, se erano di parer contrario, non se ne stavano aqquattati e chiusi in casa invece di agitarsi sulla Gran Piazza e sulla strada corriera del borgo? Comunque stessero le cose, il certo è che i munici palisti, a sentir lóro, si dettero un gran da fare a tenere su il morale della popolazione a difesa delle istituzioni repubblicane, cercando nello stesso tempo di eludere una intimazione loro fatta di consegnare viveri ai ribelli di Albano. Ma per questi, ormai è questione di ore. Infatti durante la notte, dopo che il Giudice ebbe cura di far chiudere alla meglio le porte in parte rotte di questo luogo e pose alla Guardia delle medesime persone bene
D Dai verbali del 2 marzo (sempre nel volume n. 11 dell'Archìvio Ariccino, f. 21 tergo) risulta che il Canonico portò a compimento la sua missione. Infatti nella seduta di quel giorno <S il presidente Stazi lesse la risposta alla Municipali là data dal Generale Allemagne Comandante ih Capo per interim l'Armata Francese in Roma, come dalla lettera originale e sua traduzione posta in filza, segnata leu. A. Al Segretario per la conveniente risposta . Peccato che questa filza di atti, come le altre di cui si ha traccia nei verbali degli anni immediatamente seguenti, sia andata perduta, perchè vi avremmo trovato documenti molto interessanti, quale per esempio, ti proclama di Murai agli ariccini.