Rassegna storica del Risorgimento
ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
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1960
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La rivoluzione giacobina aW Ariccia
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intenzionate acciò avessero in vista di non far entrare all'improvviso alcuna truppa di ribelli, dalli quali temevasi il saccheggio per non aver ad essi inviato alcuna sorta di viveri e peggio si temeva dai contumaci di questo luogo riuniti ai ribelli , si avvertirono i primi segni dell'avvicinarsi dei Francesi e quindi della salvezza per i repubblicani di Ariccia : e fa precisamente quando ai cominciò a sentire forte scarica di moschet-teria dalla parte di Albano e indi la scarica fu accompagnata da alquanti colpi di cannone . Il giudice Pazielli tenendo per fermo che questa battaglia fosse data ai ribelli dall'Armata francese venuta in nostro soccorso si rimette a fare la spola tra le due parti del paese per animare i difensori a rintuzzare vari tentativi compiuti dai ribelli in fuga di trovarvi ricetto. Cessato il rimbombo delle armi da fuoco durato per circa un'ora e mezzo, nella seguente mattina, di buona ora, non sapendosi cosa fosse avvenuto verso Albano nella scorsa notte, li Municipalisti fecero preparare li rami di olivo per andare incontro all'Armata francese che sapevasi entrata in Castel Gandolfo .
Noi conosciamo la drammatica ed infelice conclusione dell'insurre-zione castellana di cui erano stati principali protagonisti quelli di Velletri, Castel Gandolfo ed Albano. Le truppe francesi, al comando del generale Murat, fermati i ribelli sulla via di Roma, li sbaragliano con combattimento notturno, ne inseguono i fuggitivi fin dentro la villa pontificia di Castello, facendone strage, danno per due giorni il sacco ad Albano e infine proseguono alla volta di Velletri. *) E qui lascio la parola al cronista ariccino:
Alle ore 13 ai seppe che una Vanguardia dell'Armata francese erasi portata vicino all'Eremitorio della Stella. ÀI momento partirono li municipalisti Stazi e Colucci, Pazielli Giudice e Segretario ed il con. Brignoli Dep. Eccles. e tutti uniti andiedero al Comandante della Vanguardia per protestargli l*attaccamento alla Repubblica in nome di tutta la Comune, e per pregarlo di spedire una buona guardia in difesa del Paese, Giunti al Comandante il Segretario e Giudice Pazielli parlò per tutti; ebbero amichevole accoglienza e furono condotti ad Albano per essere presentati al Generale Murat, comandante della truppa francese.
Fu incontrato il Generale vicino alVarco che elàude la piazza di San Rocco di Albano. Egli marciava a cavallo alla testa di alquanti con'
i) Testimonianze locali ralle vicende della insorgenza castellana * possono utilmente rinvenirsi ia F. GIORNI* Storia di Albano (Roma, 1842), e nel citato articolo di G. DEL Pano; in A. LEONE, G. Marat e Fra Diavolo a Velletri (in il Risorgimento italiano, a. V, 1912, p. 780 e sgg.); e in GA., 1 fatti di Velletri (Osservatore Romano del 14 gennaio 1949).