Rassegna storica del Risorgimento
ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno
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1960
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502
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502 Renato Lcfevre
ai consoli. Ma quando questi si risolvono a dare udienza alla delegazione nel palazzo di Montecitorio e ad ascoltare la lunga conclone del giudice Pazielli, tutto quello che fanno è di scrivere al ministro della Giustizia acciò rimetta sollecitamente l'istanza al Giudice competente . Tempo sprecato. Che fare? Si pensa allora di andare a cercare quel Tunerini che all'Aricela, il 18 febbraio, si era dato un sacco di importanza promettendo mari e monti. Lo trovano agli Otto Cantoni. Sì, si occuperà senz'altro della cosa. Si rivolgerà al comandante interino dell'armata francese in Roma, generale Dellemagne presso cui asserisce di avere mezzi efficacissimi ; ad un patto, però, che Ariccia lo elegga suo deputato alla grande prossima festa della Fratemizzazione e gli paghi naturalmente tutte le spese, anche per la montura. Stazi e compagni sono alquanto imbarazzati, non sanno se possono impegnarsi, danno assicurazioni vaghe.1) Il Tunerini li porta allora dal ministro della Giustizia Piarelli : ecco finalmente l'agognato rescritto che li proventi del Macello, Pizzicarla e Forno debbano stare a carico del cittadino Chigi fino a tanto che non sia disputato e deciso se siano sua proprietà . E quando i tre delegati ritornano all'Ariccia, la Municipalità adunata approva e loda la condotta delli cittadini Stazi, Colucci e Pazielli come giovevole e sommamente utile all'interessi della Commune .
Tutto questo prima delle cerimonie del 13 marzo. Sembrava che tutto fosse ormai a posto, che si potesse cantare vittoria. E invece il prìncipe Chigi non è stato con le mani in mano: il suo nuovo ricorso ai consoli, facendo forse leva su una certa rivalità tra i ministri e autorità militari francesi, e su una loro probabile irritazione per i maneggi ai danni delle loro precedenti deliberazioni, provoca, altro decreto confermante come
!) Nella seduta del 14, peraltro, la Municipalità attesi l'ordini del citt, coram. Buzi Francesco, qui spedito dai Consoli per eriggere la truppa civica , revocò ogni precedente impegno, perchè il Tunerini non poteva comparire alla festa in quanto forestiere non iscritto alia Guardia nazionale. Al Tunerini comunque venne promesso un < regalo decente per li servigi ed offici da esso prestati. La questione avrà uno strascico il mese seguente, quando la Municipalità provvisoria, proprio nel giorno stesso del suo sciogli-mento, dietro le rinnovate insistenze del Tunerini, si risolse a raccomandarne l'assunzione nella Legione Romana e ad autorizzare un regalo di 30 scudi a condizione che nulla più possa pretendere per le pretese spese concernenti la Festa della Federazione (22 aprile). Ma nella consegna degli atti della cessata Municipalità, che avrà luogo 4 giorni dopo, lo Stazi e il Colucci sconfesseranno di nuovo ogni impegno a riguardo, tacciando anzi il segretario Pazielli di avere del tutto scritto (nei precedenti verbali) a suo capriccio... onde si protestano di tutti li danni contro il citt. Pazielli . Questo strano cittadino Pazielli di Caprarola già Governatore di Ariccia al momento della ri* votazione giacobina e cosi zelante segretario e giudice civile e criminale della Commune, dopo avere incassalo i 30 scudi del suo stipendio dal 18 febbraio a tutto il 23 aprile, scomparirà dalla circolazione.