Rassegna storica del Risorgimento
ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
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1960
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La rivoluzione giacobina all'A riccia 511
do, con il ritorno del Papa a Roma, nel luglio del 1800, fa possibile ripristinare i vecchi ordinamenti amministrativi e disporre, in sede di sindacato sulla gestione dei singoli amministratori repubblicani, un consuntivo finanziario di tutto quell'eccezionale periodo. *> In realtà pur quelle scheletriche e frammentarie annotazioni contabili permettono, ad un esame minuto, di rilevare alcuni elementi utili a dare qualche luce sul periodo susseguente alla Municipalità provvisoria. Apprendiamo, così, che primo edile di Ariccia, sino al 18 maggio, fu lo stesso Vincenzo Pier-vincenti che era stato priore prima della rivoluzione e membro autorevole della stessa Municipalità provvisoria, quello le cui dimissioni, presentate il 26 marzo per motivi di salute , erano state respinte con motivazione che faceva onore alle sue doti di capacità e di esperienza. H Piervincenti apparteneva a famiglia tra le più benestanti del luogo e senza meno i prestiti da lui concessi o procurati e le ripetute forniture di grano e di altri generi alimentari fatte da lui e dalla sua famiglia contribuirono non poco a far superare in qualche modo all'Ariccia le gravissime difficoltà della carestia e del disordine finanziario e valutario in cui vediamo dibattersi la Repubblica romana nel corso del 1798.
Vero è che i sindacatori di due anni dopo saranno particolarmente deveri con Tedile Piervincenti, più che con gli altri amministratori giacobini, giudicando l'amministrazione da lui tenuta degna assai di riprensione : e questo per aver tenuto in sue mani se. 518 in cedole dalli 18 maggio 1798 in cui esci da edile sino alli 26 decembre dello stesso anno, cioè un mese e mezzo circa prima che le cedole fossero demonetate e sei mesi doppo la demonetazione. Anzi molto è più degna di riprensione la sua amministrazione, avendo egli lasciati molti debiti che la Com-
i) Questa documentazione contabile è contenuta nel registro n. 21 dell'Archivio comunale arìccino, intitolato Introito ed esito della Comunità ariccina dal 1798 al tutto il 1800. Nei primi cinque fogli sono trascritti gli introiti a contami fatti per la Commune ariccina dalla Municipalità provvisoria, dall'edile Piervincenti (28 aprile. 18 maggio 1798), dall'edile G. B. Mancini (maggio), dal depositario Filippo Pesoli (maggio-agosto), dall'edile Luigi Colucci, die rimase in carica fino a tutto il giugno del seguente anno 1799. Dopo molti fogli bianchi, il registro riprende con l' esito a contanti fallo dalla Municipalità> dal 21 febbraio al 28 aprile 1798, e con i Ristretti generali di rotti li conti ed esito > della Municipalità Provvisoria e degli edili sopra
nominati.
Tali rendiconti, come si è detto, furono sottoposti al sindacato retroattivo del-l'apposita commissione nominata in conformità delle disposizioni generali emanati dalla Tesoreria Generale del restaurato Governo pontificio; commissione composta dai canonici Francesco Brignoli e Giuseppe Sordini, dallo Stazi (sostituito da G. B. Marconi per il rendiconto della Municipalità Provvisoria da lui presieduta) e da Sante De Cupis, che firmarono lo loro relazioni il 15 novembre 1800.