Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <516>
immagine non disponibile

516 Renato Lefevre
lanciati alTinseguimento delle truppe napoletane, inseguimento che li porterà fino a Terracina e a Gaeta e di li fino a Napoli, dove daranno vita, nel successivo gennaio, all'effimera Repubblica partenopea.
Veniva così rialzato all'Ariccia l'Albero della Libertà, tanto preci­pitosamente abbattuto, ma, questa volta, è da presumersi senza tanti clamori e incidenti, allo stesso modo cbe gli amministratori, papalini lasciavano di nuovo il posto all'unico Edile previsto dai restaurati ordi­namenti repubblicani. Ma il cambiamento di nomi e di persone non modificava gran cbe la pesante e quotidiana realtà del regime di occu­pazione militare, con le continue requisizioni di alloggi e di generi alimentari e diversi per le truppe in transito o accantonate a Genzano, ad Albano, in Ariccia stessa, con le continue prepotenze e ruberie di soldati stranieri esasperati da nna guerra senza fine e, quando non erano stranieri, racimolati in buona parte tra sbandati e fuorilegge.1) Fu ve­ramente un inverno penoso, angosciato. I registri contabili offrono larga documentazione delle continue consegne di bestiame, grano, biada, fieno, vino, pane, semola, fava, legna, carbonella, sale, terraglia. Né mancano le contribuzioni straordinarie in natura e in danaro imposte dal Governo di Roma, come quella del 2 e 3 sulla possidenza dei beni rustici e l'altra dell* imprestito forzato, nella primavera del 1799, a proposito delle quali è il caso di notare la forte tassazione imposta al principe Chigi.2)
D 9 gennaio 1799: Filippo Pigliuccì porta il certificato di Luigi Colucci edile, legalizzato dal notaio Giriti, con la perizia di tre periti del danno sofferto all'occasione del passaggio delle truppe francesi che andavano a Napoli e che si accantonorno in Genzano : essergli stata bruciata la staccionata di 1. 7 di terreno posta nel quarto dei Cappuccini, stimata per il valore del legname se 230. Inoltre li fu preso un cavallo bardato quasi nuovo, per il valore di 80 pezzi duri, che ridotti in assegnati sono se 240 (voi. XXI, f. 27).
*) Nota delle spese fatte per la requisizione delle scarpe e queste pagate nelle mani di Salvatore Rinaldi di Albano incaricato per tale esazione dal Cantone di Albano (voi. XXI, f. 25 t.).
Pagamenti fatti per la contribuzione del 2 e 3 per cento a Salvatore Monta-lassi: 8 aprile 1799, ricevuta a favore del Principe Chigi di se 281,22 in assegnati per le sei rate della contribuzione del 2 per cento sopra la possidenza dei beni rustici della Ariccia, Genzano e Civita; 9 aprile: Vincenzo Piervincenti paga a S. Montalassi Questore in Albano per il 2 per cento, se 4,52; 27 aprile, cap. P. Alberti al sudetto come sopra se 1,33 > ecc. (altri versamenti in luglio).
Nota del imprestito forzato emesso dalla fu Repubblica Romana: si pagorno nelle mani di Salvatore Montalassi Questore in Albano: Dom. Folchieri Maroni se 50, Vincenzo Piervincenti se 35, Giuseppe Piervincenti se 35, Pietro Alberti se 25, Filippo Peso! se 20, G. B. Stazi He 15, Anna Dondoli se 15, Giuseppe Falchi se 15, G. T. De Angelis se 15, Gaetano Sordini se 15, Canonico Francesco Brignoli, se 15, Francesco Romano se 10, Giuseppe Settini se 10, Domenico Gianvenuti se 10, G. B. Sordini se 8, C. Carlo Forti se 5, Giovanni Fassalaqua se 5, Domenico Costantini se 5 (voi. XXI, f. 25).