Rassegna storica del Risorgimento

ARICCIA ; STATO PONTIFICIO ; GIACOBINI
anno <1960>   pagina <519>
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La rivoluzione giacobina all'Ariccia 519
esimente, pur sotto il peso di una occupazione militare che si protrarrà ancora a lungo, ai vecchi ordinamenti. H Libro de' Consigli riprende con la data del 10 novembre la serie delle riunioni degli nomini 40 convocati d'ordine del canonico Don Giuseppe Sordini, governatore prov­visorio della Comunità e ad istanza dei priori Pietro De Cupis, Giuseppe Setini, G. B. Marconi e Giuseppe Marrone:1) gente di prima , che s'era mantenuta il più possibile in disparte, che vedeva con un sospiro di sollievo il "ritorno al vecchio regime; ma anche gente moderata, aliena da vendette ed eccessi partigiani, gente che intendeva solo mettere al più presto un po' d'ordine nelle cose del proprio paese, dopo tante angosce, e non disdegnava per onesto la collaborazione dei compaesani che si erano trovati a tenere l'amministrazione pubblica in tempi cosi calamitosi. Nessuno cosi protesta se, nella stessa seduta del 10 novembre,2) è proprio uno dei municipalisti ed edili giacobini, Vincenzo Piervincenti, a chiedere che sia sottoposto a sindacato il rendiconto per tutti quegli anni dell'esattore della Comunità e a far dare il relativo incarico a quel G. B. Stazi che era stato Presidente della Municipalità repubblicana. E nessuno protesta se, nella successiva seduta del 17 novembre, convocata da S. E. il Principe Chigi , lo stesso Piervincenti (che tornerà ad essere priore nel 1801, nonostante il severo giudizio pronunciato dai sindacatori della sua amministrazione di edilato) arringa il Consiglio sullo scottante problema delle privative di pertinenza del Barone , sollevato dall'inter­vento della Tesoreria Generale di Roma; e più tardi, nella seduta del 15 dicembre, vedremo proprio lo Stazi, attivissimo in questo periodo (fu eletto deputato per varie questioni particolari, nonché gra-sciere ), far approvare allo scopo di assicurare un più spedito svolgi mento dei lavori consiliari la costituzione di un Consigliato per di­scorrere delli affari della Communità in una domenica di ogni mese .3)
1) Un atto notarile del 24 novembre, facendo il nome dei priori li dice eletti dal Consiglio per ordine di S. E. il Sig. Don Michele Pezza, detto fra Diavolo, geo. della truppa stazionata in Albano . Segretario della Comunità era Giuseppe Belli. Alla seduta del 10 novembre parteciparono, oltre al Governatore ed ai priori, 15 consiglieri com­preso il deputato secolare canonico Guido Baldi.
2) Il Consiglio, tra l'altro decise a pieni voti che si rimettano li Padri Dottrinari per fare le pubbliche scuole, purché aodisfino interamente l'obbligo addossatosi di istruire i giovani in tutta la Grammatica ed albi obblighi conformo al loro istituto ed a tenore dell'istrumcnto già fatto anticamente dalla Comunità (voi. XTI, f. 3 t.).
4) Nella precedente seduta del 24 novembre si era provveduto ad eleggere due deputati ecclesiastici e due secolari per il rendimento dei conti degli edili come si ordina dall'Editto nelle persone dei canonici don G. SQEdini e don Francesco Brignoli e di Sante De Cupif e Filippo Piglinoci. Nella seduta del 30 novembre era stata esaminata la situazione della gestione del forno. In quella del 15 dicembre si discute, sempre