Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1960
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pagina
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521
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APPUNTI SULL'UNITARISMO MAZZINIANO
La Carboneria ha avuto la, grande funzione di mantener vivo, in Italia, quello spirito di insofferenza dell'antico ordinamento che, iniziatosi nel Settecento e rafforzatosi durante la dominazione francese, aveva trovato fertile terreno nei disinganni della Restaurazione. I suoi limiti erano, però, costituiti dal suo sottolineare essenzialmente il concetto di libertà e quello dei diritti dell'uomo. Richiesta di costituzione, quindi, ai sovrani di diritto divino ritornati sul loro trono dopo il congresso di Vienna, anche se non si devono dimenticare l'anelito all'indipendenza, che è tanta parte del pensiero dei rivoluzionari piemontesi del 1821 e la imprecisa, ma significativa aspirazione a una fusione di Stati diversi, che è presente nel programma di uno degli uomini del 1831: Giro Menotti. Sul fallimento dei tentativi carbonari, sul disorientamento degli animi, che non possono più credere negli ideali di ieri, ideali che hanno dimostrato, praticamente, di non reggere all'urto delle organizzate difese statali da un lato, ma, soprattutto, sono crollati sotto la insicurezza del pensiero direttivo, si leva la parola di Giuseppe Mazzini.
Anch'egli è deluso dalla sua esperienza settaria, ma non si sofferma sulle inutili recriminazioni. Il problema stava per me scriverà nelle Note autobiogrctfiche nelTafferrare il vero degli istinti e delle tendenze, allora mute, ma additate dalla storia e dai presentimenti del core d'Italia . Fino al 1831 gli Italiani avevano creduto di poter contare su un principe o sull'aiuto delle democrazie straniere. H Genovese, quindi, sente che è necessario sostituire a questi logori pilastri di una concezione politica che si è rivelata errata, altri principi. Gli istinti e le tendenze d'Italia, quali m'apparivano attraverso la Storia e nell'intima costituzione sociale del paese, mi condussero a prefiggere intento all'Associazione ideata l'Unità e la Repubblica . Era un capovolgere completamente la situazione; era, veramente, impostare il problema italiano su basi assolutamente nuove. Quando, appena uscito dal Piemonte, Mazzini entrò per la prima volta in contatto diretto con gli ambienti rivoluzionari europei, l'accoglienza alle divinazioni, che aveva concretato durante la prigionia di Savona, fu fredda e la taccia di visionario cominciò ad aleggiare intorno a lui. L'unità era, sul campo della politica pratica... utopia. Nessuno la sospettava possibile è ancora Mazzini che scrive . La parte più illuminata della vecchia emigrazione era universalmente federalista... Miravano a una lega di Stati. E d'altra parte la questione