Rassegna storica del Risorgimento
ANDREOLI GIUSEPPE
anno
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1918
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pagina
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712
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712 T. Fontana
alla pubblica vista da rimanervi tutto il corrente giorno, il tutto gaar* dato dalla Forza Austriaca di Dragoni e di Polizia per la prescritta e voluta formalità.
Testimoni a tutto he sopra sono stati li Paolo Bettuzzi e Giovanni Rosa ambidue di Rubiera a tal oggetto chiamati dal sottoscritto Ispettore Artoni e eoi quale sono rimasti tutto il tempo dèlta predetta operazione. Di tanto ci affrettiamo a darle rapporto per disimpegno di nostro dovere e piena evasione alla suilodata Ordinanza, dopo di che abbiamo l'onore di segnarci col più profondo rispetto
Della S. V. IlLma
Dmil.mi Dev.'mi Servitori ARTONI, Ispefà.
Tenente D. ESCALERO.
Ma, prima ancora di questo rapporto, il Presidente, forse per assi*-curare il duca della puntualità sua nell'osservanza degli ordini sovrani alle ore 12 Vi* proprio quando la mannaia troncava l'esistenza del giovane martire, informava di lutto il sovrano cosi :
Altezza Reale,
Appena ricevuto il Venerato Sovrano di Lei chirografo coll'uni-tovi Reale Decreto, mi recai indilatamente a Modena a concertare con quei Governo tutto l'occorrente onde darvi pronta esecuzione ; e prendere le opportune misure col di Lei Gran Ciambellano incaricalo dal Ministero degli Affari Esteri, affinchè fossero al più presto possibile preparate le stampe della sentenza di questo Tribunale.
Oggi diflatti sul mezzogiorno, essendo sotto le armi non solo la compagnia d'austriaci qui stazionata, ma eziandio due altre, che ne sono state dal Comando militare austriaco a tale scopo da Modena spedite, non che un distaccamento di Reali Estensi Dragoni a cavallo, ha l'infelice Don Giuseppe Andreoli subita la sua condanna di morte sul patibolo nella scorsa notte eretto nel luogo dalla sentenza istessa stabilito, dopo di essere egli stato ieri degradato degli Ordini Canonici da Monsignor Vescovo di Carpi a simil luttuosa funzione delegato da quello di Reggio. Ha PAndreoli incontrata la morte-eòi.sentimenti di un vero cattolico, pentito de' suoi commessi falli, e dopo di aver chiesto perdono a tutti quelli che aveva col pravo esempio suo deviati dalla carriera dell'onore e della virtii.
Compiutasi la ferale esecuzione dell'Andreoli, che incusse il maggiore spavento nell'animo degli altri rei, si è a questi pure intimata la rispettiva loro sentenza, essendosi poscia dall'un canto sotto sicura