Rassegna storica del Risorgimento
ANDREOLI GIUSEPPE
anno
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1918
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pagina
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713
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scorta fatti tradurre gii otto a cui si è inflitta la pena di Galera all'Ergastolo di Modena, e rimandando dall'altra quelli che sono condannati alla Carcere, in questo Forte a disposizione dell'Altezza V.R,
Tutte le premesse cose sono seguite col massimo buon ordine, e con pubblica quiete.
Adempiutasi così da questo Tribunale e specialmente con me a quanto l'aveva l'Altezza V. R. graziosamente delegato, attend'egli con me le ulteriori sovrane di Lei deliberazioni, che a Lui servano di norma e di contegno. Non posso dispensarmi, per titolo di verità e di giustizia, di manifestare all'Altezza IR. te piena mia soddisfazione dell'operato non solo degli individui componenti questo Tribunale, ma anche di quelli adetti all'attribuitami Polizia, i quali sicuramente non hanno di che rimproverare se stessi nell'esatto adempimento de' loro doveri, e solo manca a totate loro consessione di ottenere l'alto e prezioso di Lei sovrano aggradimento.
Ho intanto l'alto onore di profondamente ed affettuosamente inchinarmi
Dell'Alt. V. a
Rubiera, 17 ottobre 1822 alle ore 13 vfc'
Chi era questo Mignani, che ha giudicato cosi severamente Don Andreoli, ed al quale pi*eme tanto apparire premuroso e devoto esecutore dei mandati ducali ?
Avrei voluto, anche intorno a questo uomo antipatico, esten dermi-in ricerche, perchè il giudizio della Storia sul processo di Rubiera fosse più pieno: poi, pensando che la figura del giudice appare abbastanza chiaramente, nella sua meschinità, da tutto.; l'insième del procedimento contro l'ecclesiastico condannato, mi limito a riportare fedelmente quanto scrive Rodolfo Rotnoli nel suo manoscritto citato più yolte : La Commissione stataria che nel 18Q2 condannava i detenuti nella Rocca di Rubiera, era presieduta dal Consigliere Avv*,Vi<tL-i cenzo Mignani, che colle sue eccentricità reazionarie aveva saputo cattivarsi la grazia e la confidenza di Francesco IV* fino a rendersi strumento temuto di sue crudeltà. Ai primi rumori delle armate francesi calate nella Lombardia e invadenti l'Emina, i Reggiani, proclivi a novità e facili all'entusiasmo, si fecero istigatori di mutamenti a preparare il governo della repubblica, che lo straniero ci portava in dono sulla punta delle baionette. Alcuni di essi fra i più calorosi corsero a Rubiera per ivi alzare l'albero della libertà e tentarono gli animi dei terrazzani per averli compagni e aiuto all'impresa. Ma il Mignani che era Sindaco e Vicegerente del luogo, è- nemico giurato