Rassegna storica del Risorgimento
UNGHERIA ; EMIGRAZIONE POLITICA ; FRAPOLLI LUDOVICO
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1960
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Ludovico Frapolli egifó emigrati ungheresi 541
della fregata TilkSry e degli Ungheresi che si trovano con Garibaldi, ed istruzioni per l'affare della ferrovia delle Cernici, indirizzandolo .all'amico Mauro Macchi, già suo segretario a Modena.1)
Egli è con il Dittatore durante la marcia di questi su Napoli; arrivato a Cava, la mattina del 7 settembre, si fa accompagnare dal sindaco del paese marchese Atenolfi e precede Garibaldi a Napoli per prender possesso dell'ufficio telegrafico. Liborio Romano, al quale, dopo la partenza del Re, sono stati affidati pieni poteri, si rifiuta di consegnarglielo, ma il Frapolli agisce di sua iniziativa e occupa l'ufficio.2) U 10 settembre dà notìzia al Pulszky dell'ingresso dei garibaldini a Napoli, e già accenna agli intrighi che Io disgustano e che vuole evitare: pensa di partire,3) ma si ammala gravemente ed è costretto a fermarsi a Napoli per tutto il mese di ottobre. Intanto, per non perdere tempo, si interessa delle ferrovie del Napoletano, e in particolare delle linee della Calabria, cercando di ottenerne dal Dittatore, per mezzo di interposta persona, la concessione.4) L'impresa venne affidata, invece, con un provvedimento del 25 settembre, alla Società italica meridionale rappresentata dai ricchi banchieri livornesi Pietro Augusto Adami e Adriano Lemmi, il primo dei quali aveva aiutato finanziariamente la spedizione dei Mille.5) In seguito, però, la stampa locale scatenò contro il Bertani una vera e propria campagna, accusandolo di aver venduto la concessione per quattro milioni. Il Frapolli, quindi, spera ancora di riuscire nel suo piano, e invita il Pulszky a chiedere il parere di Cavour.
Intanto, anche l'impresa della ferrovia ligure fallisce. H Governo giudica inaccettabili le proposte degli imprenditori inglesi e francesi e, con un progetto di legge del 6 ottobre approvato dalla Camera, stipula un contratto d'appalto per 130 milioni per la costruzione della linea ferroviaria dal nuovo confine francese a Veltri e da Genova a Massa con un gruppo di capitalisti italiani, l'ing. Breda di Padova e i tre modenesi Guastalla, Sacerdote e Bonaccini.6) In base a tale contratto venne aperto un concorso, al quale Kossuth e i compagni fecero partecipare il gruppo inglese finanziato dalla ricca casa Goruey. I rappresentanti della casa vennero quattro volte a Torino per trattare, ma alla fine ripartirono senza aver concluso nulla. Il Frapolli, ignorando il retroscena politico, se la prende con gli uomini d'affari inglesi e cerca disperatamente di trovare all'ultimo momento i capitali necessari a Parigi, ma inutilmente.7) Infine la concessione viene data al gruppo composto dalla Cassa del Commercio e dell'Industria e Credito mobiliare di Torino, presieduta dal Duca di Galliera e da altri capitalisti di Genova, Alessandria e Milano
Il Kossuth, però, nelle sue Memorie, rivela anche le ragioni politiche che hanno determinato la decisione del Governo di Torino. La partecipazione della nota casa Gorney all'impresa aveva levato scalpore negli ambienti londinesi; si metteva in relazione l'affare con la persona del Kossuth e il Governo inglese,
') Frapolli a Pulszky, Palermo, 16 agosto '60; ibid., v. appendice. 2) R. DE CESARE, La fine di un Regno, Città di Castèllo, 1900, voi. II, pp. 388-389. *) Frapolli a Pulszky, Napoli 10 settembre '60; A. B. Naz. Bp., 1. cit., v. appendice. 4) Frapolli a Pulszky, Napoli 16 ottobre *60; ibid., v. appendice. ) C. DB BIASE, op. cit., p. 161. 6) C. DE BIASE, op. cit., pp. 173-74.
Frapolli a Pulszky, Parigi 20 novembre *60; A. B. Naz. Bp., 1. cit* v< appendice Frapolli a De Barbieri, in pari fiuta, ibid.