Rassegna storica del Risorgimento

UNGHERIA ; EMIGRAZIONE POLITICA ; FRAPOLLI LUDOVICO
anno <1960>   pagina <542>
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542 Magda Jàszay
temendo di offendere la suscettibilità dell'Austria, aveva incaricato il suo rap­presentante a Torino Sir James Hudson di dissuadere il Governo sardo dal-raccordare la concessione agli amici di Kossuth. Hudson raccontò la cosa al Pulszky e Cavour fece pregare Kossuth di desistere dall'impresa, perchè il mini­stro degli esteri inglese temeva che egli adoperasse il profitto ricavato per scopi rivoluzionari.L)
L'esito infelice dell'affare delle ferrovie non tronca, però, i rapporti tra il Frapolli e gli emigrati ungheresi. Egli continua ad informarli degli sviluppi poli­tici ed essi si valgono dei suoi buoni uffici di mediatore verso gli uomini di governo. Così, in novembre, egli riferisce al Pulszky una dichiarazione di Cavour di voler mettere un freno all'attività che Garibaldi intende svolgere nella primavera seguente, treno che, secondo il Pulszky, non potrà essere altro che l'acquisto del Veneto, argomento all'ordine del giorno nella stampa del tempo.2' Il Kossuth allora, in una minuta di lettera al Frapolli, espone gli svantaggi che la eventuale vendita della Venezia porterebbe, non solo alla causa ungherese, ma anche al­l'Italia. Lo prega, inoltre, di appoggiare presso Farmi, nuovo luogotenente regio a Napoli, il piano che il generale ungherese Verter, da lui mandato, gli avrebbe esposto. Si tratta della formazione di una legione straniera composta, oltre che dei 400 ungheresi combattenti sotto Garibaldi, anche di altri volon­tari svizzeri, tedeschi e inglesi. La legione, posta sotto il comando dello stesso Verter, avrebbe potuto essere collocata sulla costa Adriatica del territorio napo­letano, per poterla facilmente imbarcare nel caso di una spedizione in Ungheria.3)
Tale spedizione è sempre all'ordine del giorno, e oggetto delle trattative dei vari esponenti dell'emigrazione. Anche il Frapolli caldeggia l'idea, se ne fa interprete presso Farmi e propone di stanziare la futura legione straniera nega. Abruzzi. Turr si adopera presso Garibaldi per ottenere armi e l'adesione del Generale alle progettate azioni militari per la liberazione dell'Ungheria, che dovevano aver inizio nella primavera successiva con uno sbarco di truppe sulle coste dalmate. H 29 dicembre Pulszky informa Kossuth che Missori, Nullo, Caldesi e vari ufficiali dell'ambiente di Garibaldi reclutano apertamente a Napoli per la spedizione ungherese. Non so se hanno avuto la parola d'ordine da Caprera o da Gài .4)
Ma la legione straniera non si costituirà. L'occupazione dell'Umbria e delle Marche da parte delle truppe piemontesi non ha portato all'intervento del­l'Austria, come ci si era aspettati a Torino, e il Governo, in quel momento deli­cato, vuole evitare nuovi motivi di provocazione verso quella potenza. Manterrà ancora la legione ungherese sotto il comando del generale Vctter e la impiegherà nelle lotte contro il brigantaggio nell'Italia meridionale.
Un altro grave colpo per i piani degli emigrati è il sequestro da parte del Governo del principe Cuza delle armi spedite nell'ottobre '60 con cinque navi
i) KOSSUTH, op. cit., voi. Ili, p. 128.
*) KOSSUTH, op. cit., voi. HI, p. 201.
3) Taccuino di corrispondenze del Kossuth: minuta di lettera al colonnello Frapolli, Londra, 23 novembre '60; A, C S. - Bp., Fondo Kossuth, n. 1.3436; v. appendice.
*) Pulszky a Kossuth, A. C. S. - Bp., Fondo Kossuth, n. 1.3539. Alessandro Gài, transilvano, arrivato a Napoli nel 1860, cercherà poi di organizzare por conto suo una spedi­zione in Transilvania per sollevare quella popolazione.