Rassegna storica del Risorgimento

UNGHERIA ; EMIGRAZIONE POLITICA ; FRAPOLLI LUDOVICO
anno <1960>   pagina <543>
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Ludovico Frapolli e gli emigrati ungheresi 543
da Genova a Galatz. Il principe, le cui precedenti assicurazioni al Klapka avevano fatto sperare nel suo pieno appoggio, non voleva compromettersi, dando la mano alla pericolosa impresa. In tal modo Kossuth non ritiene pia possibile la realiz­zazione della progettata spedizione*1)
U Frapolli, di nuovo a Napoli dal dicembre, mentre instancabilmente tratta ancora nuovi affari, s'interessa anche dei progetti degli Ungheresi. Frequenta gli ufficiali della legione magiara e attende l'arrivo di Klapka; non dispera di poter in avvenire fare la spedizione, pronto, come sempre, a lasciare gli all'ari per la politica. Scrivendo al Pulszky, si lamenta: Chaque fois jusqu'à présent eroe j'ai étó sur le point de réussir Ies devoirs envers le pays m'ont replongé dans l'abiinc . Ma attualmente ha buone prospettive: affari vantaggiosi si presentano per lui a Napoli, a Parigi, a Londra, in Olanda, in Spagna. Descrive, invece, a foschi colori la situazione politica a Napoli, l'atonia, la mancanza di energia e di organizzazione nei governanti, il malcontento generale. Il luogotenente Farmi, ammalato, è incapace di dominare la situazione.2) Più tardi, nella sua biografia di Farmi, il Frapolli, pur ammettendo gli errori da esso commessi, troverà per l'amico parole di piena giustificazione, adducendo le disgrazie familiari e la grave malattia, che si manifestava sempre più. palesemente. Egli continuò a rimanergli amico e lo assistette anche il giorno della morte.3)
H 7 gennaio 1861, il Farini viene sostituito dal principe di Carignano, ma la situazione a Napoli non accenna a migliorare. La presa di Gaeta, il 13 febbraio, non suscita l'entusiasmo manifestatosi per l'ingresso di Garibaldi a Napoli o per la presa di Capua.*) Si è in attesa degli avvenimenti, dello sviluppo della situazione internazionale, forse della guerra; il Frapolli ne chiede notizie al Pulszky, che è sempre a Torino.5) La risposta di questi non presenta un quadro molto favorevole delle condizioni politiche della capitale; ciò non deve sorprendere se si considera che il Pulszky si sentiva sempre più deluso per l'atteggiamento prudente e dilazionista del Governo di Cavour. L'8 gennaio, scrivendo al Kossuth, manifesta la sua diffidenza nei confronti del primo ministro piemontese: questi non si deciderebbe ad agire per paura di complicazioni internazionali e di inimi­carsi le grandi potenze. L'unica via per ottenere un risultato pronto ed efficace sarebbe quella della spedizione militare in Ungheria allo scopo di suscitarvi la rivolta: l'uomo più adatto a guidarla sarebbe Garibaldi.6) nel febbraio '61 egli si recherà personalmente a Caprera per conferire coll'eroe, il quale gli dichiarerà: Non assumo la responsabilità di impormi a chiunque; ma dovunque la libertà
J) Kossuth a L. Teleki, Londra, d dicembre '60; A. C. S. Bp., Fondo Kossuth,
2) Frapolli a Pulszky, 21 dicembre '60; A. B. Naz. - Bp., Fondo Pulszky; v. ap­pendice*
8) Farmi non era più l'uomo di prima... Nò, non si può gittargli l'anatema per essersi attorniato d'uomini impotenti, per aver lasciato fare ai perversi, per aver creduto egli Farmi, l'uomo deQa Rivoluzione, che si poteva governare un paese con istituzioni di polizia, e per avere completamente ignorato Napoli, la propria missione e la situazione. Nò, egli non ne è responsabile, egli era sofferente, fuggiva gli uomini; era oppresso dal male . (L. C. FAnrm, Quadri autrici cit., p. 48).
*) Frapolli a Pulszky, ... febbraio 1861; A. B. Naz. - Bp., Fondo Pulszky, v. ap­pendice.
s) Frapolli a Pulszky, 19 marzo 1861; ibid.
*) L. KOSSUTH, op. cit.t voi. Ili, p. 532.