Rassegna storica del Risorgimento

UNGHERIA ; EMIGRAZIONE POLITICA ; FRAPOLLI LUDOVICO
anno <1960>   pagina <546>
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546 Magda Jàszay
Ricasoli, tornato alla Presidenza del consiglio per sostituire il La Marmerà diventato capo dell'esercito, riprese le trattative con Kossath, Klapka e Tfirr, accorsi a Firenze; Kossuth fu ricevuto anche dal Re-1) Favorevoli all'idea della diversione ungherese erano, da parte prussiana, il conte Uscdom ministro di Prussia a Firenze, lo storico militare prussiano Bernhardi e il generale Moltke. L'Usodoni riuscì, infine, a convincere anche Bisniarck il quale, il 6 giugno, fece chiamare il generale Tiirr a Berlino, dove si trovava, alla vigilia dello scoppio della guerra, anche il Klapka, incaricato di organizzare una legione ungherese in Slesia con i soldati disertori dell'esercito austriaco, legione che avrebbe dovuto irrompere nella parte settentrionale dell'Ungheria, mentre Garibaldi con i suoi volontari sarebbe avanzato dalla costa adriatica.
Il Frapolli che, deputato di sinistra, aveva votato alla vigilia della guerra contro il La Mar mora e protestato poi contro i preparativi bellici del ministero Ricasoli, allo scoppio delle ostilità volle, come sempre, essere presente e dare il suo contributo. Come già nel 1859, anche questa volta prestò la sua opera al­l'amico Klapka. Offerti quindiscriverà poi in una lettera aperta ai suoi elettori senza condizioni, al Governo, e da esso naturalmente non accettati, i miei servizi temporanei per l'ultima guerra d'indipendenza, credetti di poter essere utile nel Nord ed in Ungheria, ove tenevo numerosi rapporti, ed ove il nostro nuovo ministro Visconti-Venosta, sperava di poter ancora por riparo alle conseguenze dei tristi eventi della guerra, e corsi a Berlino ed in Slesia a raggiun­gere il mio vecchio amico Generale Klapka, il quale compiva la sua brillante incursione nei Carpati, e si teneva pronto alla riscossa. Ma era troppo tardi .3) La guerra fu breve; la mancanza di unità nella direzione delle operazioni militari in Italia e la sconfitta navale a Lissa impedirono la realizzazione della progettata diversione: Tiirr era giunto a Belgrado e a Bucarest, con l'intento di guadagnare quelle popolazioni, soltanto alcuni giorni prima dell'armistizio. H corpo dei volontari garibaldini, vittorioso nel Trentino, non potè più. essere trasferito, via Trieste, sulle coste adriatiche, ma ebbe ordine, il 9 agosto, di sgom­berare il Tirolo e di ritirarsi. I piani dell'emigrazione ungherese fallirono un'altra volta.
Ma le ultime sconfitte subite dall'Austria e le sue perdite territoriali nella penisola italiana la indussero, nell'anno successivo, ad addivenire a un'intesa con l'Ungheria. Fu il trionfo del partito di Deàk, e la fine dell'attività degli esuli. Molti di essi, e così anche Klapka, Pulszky e Vetter, tornarono in Patria; ma Kossuth preferì finire la sua vita nell'ospitale Torino.
') Lettera Kossath al senatore Vincenzo Cordova, 20 agosto 1 *>87: La politiqac d'une guerre à food contro l'Austricne, rat embrassée hardiment, rcaolument par le baron Ricasoli, avec l'approbation da Rai, nussitdt qu'il cut remplacé le general La Mormora à la présidence. Ausai l'aecord eatre, nous était completi le pian d'opérations rat arre té, Ics dispo3)tioii3 commeneées pour les mettre à effet, et l'action commune réglée en détail au piiJut que le Rai au moment de partir pour le camp, après m'avoir personneuement informe des ordres qu'il avait donnea pour Pexéeutiou du pian d'action arrété de commuti nccord, me coagédia avee ces paroles significa tives: Au revoir à Vienne . L. CHIALA, p. .rìLf p. 591.
2) L. FRAPOLLI, Ai suoi compaesani ed antichi elettori del collegio di Gavirate, Luìno, Angera, Torino, 1 marzo 1867.