Rassegna storica del Risorgimento
ANDREOLI GIUSEPPE
anno
<
1918
>
pagina
<
715
>
Prigionia e mori* (M: Do Andreoli 715
memorande parole : Prete, U do la vita di queWnomò, ma avrai a pentirti di aver salvato un tristo K, Terribili parole, di cui doveva presto ricordarsi il povero arciprete.
Fu rimosso di carica il Mignani, il quale inosservato e disprezzato attraveSso In vita privata il regno napoleonico, finché, colla instaurazione della Casa Estense riprese carriera facendosi largo fra i più esagerati reazionari Troviamo quindi il Mignani presidente della Commissione stataria nel 822, fatto cieco strumento della ferocia di Francesco IV d'Austria ; e .quivi dimentico àiver subito una condanna di morte per reazione, non tremava di pronunciarla contro un infelice, reo solo d'intenzione.
Il buon arciprete non valse a persuadere mitezza ed umanità di giudizii. Eppure chi pregava gli aveva salvato la vita in quel momenti pericolosi e terribili a quello stesso che per lui intercedeva ; eppure il debito che lo legava all'arciprete, lo obbligava, salva la giustìzia, ad ascoltare là voce del suo salvatore - per cui ascoltata la condanna del povero Andreoli, ebbe a rimproverare al Mignani le predizioni avverate del Macdonald.
La condanna e la morte di D. Andreoli destarono, nell'animo dei Rubbieresi, un senso di orrore : tanti fuggirono per non assistere al triste spettacolo ; i più, mentre compassionavano il povero prete, si persuadevano della sua innocenza, e nel temporale, che sopravenne alla esecuzione, vedevano un segno dell'ira divina.
Un rubbierese scrive allo zio, che si trova a Montecchio Emilia :
Veneratissimo Sig. Zio1.
Rubiera, 17 ottobre 1822.
Ò Dio ! che giorno per noi fatale, e più per quei miseri detenuti. Avrà inteso la giustizia che è stata eseguita questa mattina sopra la persona del povero Don Giuseppe Andreoli col Taglio delia Testa, e delle sentenze state pronunziate a tutti questi detenuti.
Ò che fatale destino, e che dolorosa sentenza. Tutto il paese era in afflizione, in specialità la mia famiglia. Jeri sera dovetti mandare tutta la mia famiglia ed in parte quella del dott. Fratello a Modena, perchè non hanno voluto stare in paese in simile circostanza, solo me e Gerolamo mio figlio siamo restati a casa.
' Areh. di Roggio Emilia - iftwe. D. Andreoli - 1821-23. 48.