Rassegna storica del Risorgimento

MODENA GUSTAVO
anno <1960>   pagina <567>
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UNA LETTERA INEDITA DI GUSTAVO MODENA
Nel museo teatrale di Casa Goldoni a Venezia è conservata la seguente lettera autografa di Gustavo Modena, che riteniamo utile pubblicare come modesto contributo al completamento dell'Epistolario curato con tanto intelli­gente impegno da Terenzio Grandi.*)
Da Mantova, 16 Agosto 44. Prgt.mo Signore
Io mi sono certamente dimenticato nella mia prima lettera di bene avvertire che la mia domanda si riferiva all'autunno dell'anno 1845 e non a questo pros­simo del 44.
In questo anno io sono impegnato con Milano.
Ora però mi si mette di traverso al mio desiderio una spiacevole circostanza. Io voleva legare assieme i due trattati dell'autunno di Livorno e del Carnovale del teatro Cocomero a Firenze. L'Impresario di questo secondo teatro ba rimesso l'affare al Corrispondente teatrale Amato Ricci, il quale al solito, avendo a fare per molti capi-comici e Impresarii, mi manderà a male ogni mio progetto.
La prego, ove le piaccia di convenir meco per l'autunno e advento dal dì d'Ognisanti, cioè, al 15 Deccmbre di scriverne direttamente a me. E non ascriva poi a mia colpa se non riuscendo io ad avere a buoni patti il Carnoval di Firenze, dovrò rinunciare all'autunno di Livorno.
Essendo io tuttora in quarantena per gli stati di Romagna, Napoli, e Pie­monte; non posso intrapprender il viaggio da Lombardia a Livorno se non ho anche Firenze.
Mi creda suo Oblgtmo G.vo Modena
La lettera ci riporta a quel periodo della vita del Modena, in cui, quasi a voler far dimenticare ai pubblici poteri dei vari Stati il suo passato di patriota, egli si muove esclusivamente nell'ambito di un'intensa attività teatrale. Sap­piamo, però, bene e l'epistolario ce ne offre chiare testimonianze che il fuoco giovanile non è spento e che, malgrado le delusioni patite e l'amarezza del presente, egli non attende che l'occasione favorevole per riprendere il suo posto di battaglia. In questi anni, dal 1839 al 1848, Gustavo Modena alimenta proprio sulla scena le sue speranze, trovando nell'arte drammatica non solo una ragione di vita ( L'arte è il miglior rifugio delle anime ardenti e consolatrice delle delu­sioni politiche di gioventù ), 2) ma anche una tribuna ideale per manifestare, inequivocabilmente, sia nelle dantate, sia nei panni dei più diversi personaggi, i generosi sentimenti che lo agitavano nel profondo dell'anima.
J) Epistolario di Gustavo Modena (1827-1861), a cura di T. GRANDI, Roma, Vitto­riano, 1955; e Scritti e discorsi di Gustavo Modena (1831-1860), a curo di T. GRANDI, Roma, Istituto per In storia del Risorgimento italiano, 1957 (cfr. Appendice all'Epistolàrio).
") Cfr. Epistolario eit., p. 52.