Rassegna storica del Risorgimento
GAVAZZI ALESSANDRO
anno
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1960
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pagina
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572
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572
Pietro DineUi
Altrimenti adoperando essi, io sono sempre nel mio diritto di proclamare, che essi non volevano già la discussione, ma un baccanale popolare pei loro propositi
Attendo una risposta e sarò sempre all'ordine, specialmente se prima della mia partenza venerdì prossimo per Venezia.
Mi creda
suo dev.mo Alessandro Gavazzi
Se non subito, la risposta venga domani a Livorno.
(Nel Tetro dì questa lettera si legge: Ricevuta a mezzo giorno e un quarto del giorno 12 e vi fu risposto 3 quarti d'ora dopo )-
Venezia marzo 23 1868. Monsignore.
Le nostre due lettere avevano già in massima stabilito Poffare della discussione, affare che si doveva tenere per combinato dietro la risposta che a voce Le mandai montando in carrozza pel sacerdote Caselli. Non restavano quindi che i modi a concertarsi: e per questi scrissi appena giunto a Livorno al Cav. Cosentini parendomi sufficienti e ragionevoli, e che perciò mantengo anche oggi per la mia parte.
Ella dunque potrà incaricare, quando Le piaccia, i due sacerdoti che già lavorano per gli altri preliminari ed accomodare anche questi col detto Cav. Cosentini e colf evangelista Meille, ritenendo. aver dato loro le necessarie istruzioni.
Per non incrociare con le funzioni e fatiche della settimana di Pasqua, si potrà fissare in qualunque giorno dopo la domenica in Albis, che fin d'ora
accetto.
Mi creda intanto
suo dev.mo Alessandro Gavazzi
Gli avvenimenti cui dette luogo in Lucca la predicazione del Gavazzi e il conseguente energico atteggiamento assunto dal clero lucchese, sotto la guida dell'arcivescovo Arrigoni, ebbero eco vasta e profonda: da Pisa il cardinale Corsi e da Firenze l'arcivescovo Umberti fecero giungere nobilissime parole di ammirazione e di plauso alFArrigoni e a tutti quei sacerdoti lucchesi che, in tale, occasione, con lui cooperarono nella difesa e nel servizio della Chiesa. Queste lettere, come le altre due del Gavazzi, trovansi nell'Archivio della segreteria dell'arcivescovato di Lucca, e riteniamo opportuno pubblicarle in appendice, non solo perchè contribuiscono a meglio inquadrare e illustrare l'episodio Gavazzi-clero lucchese, ma anche perchè i due vescovi, il Corsi e il Limberti, molto si distinsero in quel fortunoso periodo che si concluse con l'unità e l'indipendenza della Patria nostra.
PlETBO DlNELLI