Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1960>   pagina <582>
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582 Anthony P. Campanella
Memorie e alle amplificazioni di Pereda,1) de Maria2) e Barraza.3) A migliore chiarimento dei fatti citati, si ricorda che il generale Manuel Orine (qui scritto in.una forma fonetica equivalente al franco-spagnolo Ourìves) era il presi­dente deposto dell'Uruguay, o, come amava chiamarsi. Presidente legai del estado Orientai del Uruguay, e assediava adesso la sua patria spalleggiato mili­tarmente dal dittatore argentino Juan Manuel de Rosas. Garibaldi era appena arrivato a Montcvideo. nel 1841, dopo le sue azioni navali e militari contro l'imperatore Don Pedro II del Brasile; incoraggiato dagli Uruguaiani senza spe­ranze e da amici esuli italiani, accettò il comando della marina uruguaiana nel gennaio 1842. Il commodoro Coe, ohe egli sostituì nel comando, gli aveva lasciato solo una corbeta (corvetta o goletta da guerra), un brick e una nave ospedale. Alcune navi da guerra, come la General Rivera, erano ancora a Mon-tevideo, gravemente danneggiate dalle azioni nemiche, mentre le rimanenti erano state deliberatamente demolite e vendute per rottame secondo gli ordini di Francisco Vi dal. Ministro General del Govierno de Montevideo. Coe si era convinto, in seguito ai suoi sforzi, che era pura follia sfidare le superiori forze argentine che controllavano il delta del Piata e i suoi estuari sotto il comando dell'altamentc rispettato ammiraglio Brown. L'arrivo di Garibaldi, tuttavia, cambiò la situazione.4) Il ricordo della piccola, ma efficiente marina de la Repu~ Mica de Rio Grande do Sul, che Garibaldi aveva creato dal nulla, incoraggiò gli ormai quasi sconfitti Uruguaiani a pregare il coraggioso Nizzardo perchè rendesse anche a loro un simile servizio. Garibaldi, da qualche tempo ormai desiderava ardentemente ritornare alla sua Italia sofferente; non aveva mai ignorato, però, un appello per una causa degna, qualunque essa fosse: accettò, mentre più di cento persone a Montevideo scommettevano che egli non sarebbe mai tornato vivo.5) Il 22 giugno 1842 Garibaldi ricevette l'ordine, certo non invidiabile, di rompere il blocco combinato dell'ammiraglio Brown e del gene­rale Oribe per un tratto di seicento miglia del fiume Paranà e levare, così, l'asse­dio allo Stato di Corrientes, alleato degli Uruguaiani. L'indomani la heroica notilla suicida 6) si diresse per il Paranà.
Due delle azioni riportate nella Memoria sono relative alla spedizione una davanti all'isola Martin Garcia il 27 giugno e l'altra sulla Costa Brava
1) SETEMBRINO E. PEREDA, Garibaldi en ci Uruguay, 3 voli., Montevideo, Impronta Et Siglo Hustrado , 1914-15-16.
2) DON ISIDORO DE-MAHIA, Anales de la Defensa de Montevideo, 1842-1851, Mon­tevideo, Imprenta El. Ferro-Carril, 1883, voi. I, cap. IX, pp. 104-10?.
3) CARLOS F. BARRAZA, Brown y Garibaldi; las luchas por el dominio del rio Pa­ranà durante la guerra entro Rosas y Rivera, in Anuario de Bistorta Argentina, ano 1942, Buenos Aires, Sociedad de Bistorta Argentina, 1943, pp. 161214.
*) Ibidem, p. 163; PEREDA, op. cit., voi. I, p. 212.
'<) PEREDA, op, cit., voi. I, p. 213.
6) AMARO VXLLANUEVA, Garibaldi eh Entro Rios, Buenos Aires, Edi tori al Cartago. S. R. L 1957, p. 98. A proposito PEREDA, op. cit., riassume per noi questa difficile situazione senza speranze: Dificilmente se habria encontrado quieti lo reemplazasr. (Garibaldi), si 61 lumiera respondido negativamente, poca sólo un Garibaldi era capaz de Kenar cometido semejautc. Se le eonoefa Jileu, no se ignorano elianto, ya valla. Por eso BC fijaron todas las mirudas en su simpatica porBonalidad, abrigdndose la espcranza de quo seria feliz,. a pesar de los escollo que Indiarla on su cumino .