Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1960>   pagina <597>
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Autografi di Garibaldi 597
Questo era un altro dei suoi molti tentativi di realizzare la solidarietà inter­nazionale coll'elinxiaare la povertà e la ignoranza; se il brigantaggio fosse esi­stito ancora dopo che queste cause fossero state eliminate, poi, e solamente poi, si sarebbe potuta insediare una forza internazionale di sicurezza. L'accusa gratuita che Garibaldi fòsse un impetuoso che amava la guerra per la guerra, diffusa, forse, perchè tante volte aveva avuto straordinari successi, anche se privo di qualsiasi insegnamento militare, è smentita da questo documento e da quelli N. 10 e 11 che seguono.
9)
Mori Cher Haweis Caprera, 14 Juin 1870.
Merci pour votre gentiUe lettre; et je suis foche de vous savoir souffrant. Toujours mire ami
G. Garibaldi
10)
La lettera seguente può apparire paradossale, perchè, mentre in essa Garibaldi patrocinava una organizzazione mondiale capace di sopprimere la guerra e mantenere la pace, movimento che già da anni egli sollecitava,1) la lettera stessa portava il bollo postale Dole-duJura in Francia, nel momento in cui il liberatore stava prendendo il comando dei volontari nella guerra franco-prussiana per organizzarli nella sua Armée des Vosges. Una spiegazione si può trovare nel fatto che, dal giorno in cui Garibaldi scrisse a Caprera la lettera al giorno in cui la spedì passò un mese. Gli avvenimenti si succedevano con grande rapidità; il 1 settembre 1870 la guerra sembrava finita; i Francesi si erano arresi a Sédan e i Prussiani avevano catturato anche l'imperatore Napoleone ili con 100.000 dei suoi soldati; il 4 settembre il regime napoleonico, che Garibaldi tanto detestava, fu deposto e fu proclamata la repubblica, nella quale, invece, ardentemente credeva; il 19 settembre Bismarok e Jules Favre cominciavano le trattative d'armistizio a Ferrières* mentre l'indomani l'esercito italiano di Cadorna strappava Roma dal potere papale. Cosi la Francia repubblicana e l'Italia unita, desideri perenni di Garibaldi, erano realizzati, e con una Prus­sia placata e stimata nel nord, i tempi parevano infine maturi per attuare una organizzazione internazionale per mantenere la pace. Una settimana dopo, il 27 dello stesso mese, trascorso appena abbastanza tempo perchè le notizie delle trattative dell'armistizio arrivassero a Caprera, Garibaldi scrisse a Haweis la lettera più sotto riportata. Ma proprio quello stesso giorno seppe del fallimento delle trattative, della intenzione della Francia di continuare la guerra e della conscguente ripresa delle ostilità da parte della Prussia, cosicché non spedi la lettera. Quando, il 6 ottobre, Garibaldi lasciò clandestinamente Caprera accom­pagnato dal francese Joseph Bordone, che era venuto per prenderlo onde ridesse
t) Veda A. P. CAMPANELLA, Garibaldi and tke First Peate Cangress in Genova in l6 in International Revim of Social Hìstory, Amsterdam, voi. V (1960), parte ITE, pp. 486-486.