Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1960>   pagina <603>
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Autografi di Garibaldi 603
Cavour (oggetti o ricordi di ogni genere connessi con ossi o con la rivoluzione del 1860) da aggiungere ai pochi di cui io sono in possesso, in modo da poter riunire una piccola collezione su Garibaldi che il popolo possa vedere . Haweis conclu­deva con passione: Molti degli amici di Garibaldi a Londra leggeranno queste righe ed io spero che sentiranno il desiderio di cooperare con me nel fissare la mente del pubblico su alcuni dei grandi aspetti morali: vita, dovere, sacrifìcio, e patriottismo, che, assieme alla più nobile fede nell'umanità, costituiscono la vita del più grande eroe dell'Italia; egli si eleva, e si eleverà per sempre quale figura centrale nella Guerra Sacra per la indipendenza della Penisola 1 .
Questa esposizione doveva esser analoga a quella di antichi maestri di pittura presentata da Haweis nelle sue Sunday Evenings for the People (Serate della domenica per il popolo). L'importanza della collezione Garibaldi, sia per il materiale, sia per i visitatori, fu così grande che le due serate domenicali vennero ampliate a due settimane a partire dall'll giugno tenendo aperto tutti i giorni dalle 15 alle 19 e 30. La domenica dell'inaugurazione (era stato annunciato che il rev. Haweis avrebbe aperto la mostra descrivendo i sudi rapporti con Garibaldi) la chiesa di St. James in Marylebone era così affollata ancor prima dell'inizio della cerimonia che molte persone non poterono esservi ammesse.
Nella sua commemorazione il iev. Haweis glorificò ripetutamente Gari­baldi, paragonandolo all'altro fuggiasco esiliato, David, e dicendo che aveva saldato insieme in un sol regno un popolo diviso, piegando il cuore di un popolo come il cuore di un singolo uomo . In un altro passo si richiamava alla sua ambizione quanto mai altruista e alle sue gesta come cittadino del mondo , che aveva sempre combattuto per conto delle nazionalità oppresse . Nella sua inimitabile oratoria, Haweis raggiungeva l'apice parlando delle grandi forze spirituali di Garibaldi, torre di valore che superava tutti gli ostacoli, sover­chiandoli man mano che apparivano. Era citato anche il generale Oudinot, quello dell'infamia del 1849, per aver affermato che gli Italiani non combat­teranno ; ma Garibaldi aveva insegnato al popolo la propria forza così come aveva mostrato ai tiranni le loro debolezze . In conclusione l'eloquente sacerdote invitò i propri concittadini a deporre questa notte il vostro tributo di ricordo e di amore, come per un'altra Immortelle, sulla tomba di Giuseppe Garibaldi .
L'uditorio si portò nella sagrestia della chiesa per vedere la collezione, ohe ineludeva: busti di Napoleone III, Vittorio Emanuele II, Lord Palmerston, Francesco Giuseppe d'Austria e Garibaldi (3); rifratti di Garibaldi (17), tra i quali uno dipinto intorno al 1840 e ritenuto il più antico che si conosca di lui; fotografie di Garibaldi (7), incluse alcune scattate nel 1860, 1862 (La Spe­zia) e nel 1882, l'ultima, e inoltre quelle di padre Gavazzi, Kossuth, Fran­cesco II di Napoli con la Regina a Gaeta, il colonnello Pear, Rattazzi, Cavour, Vittorio Emanuele, Mazzini, Garibaldi coi suoi figli Menotti e Ricciotti, Gari­baldi col flou.. Nelaton, Aspromonte e Caprera; schisasi di scene di guerra fatti a Varese e a S. Fermo; lettere e estratti di stampa di o riguardanti Garibaldi, incluse le lettere ad Haweis e una a Marochetti datata Nizza, 4 dicembre 1858 preannunoiànte gli eventi successivi; un quadro del ricevimento offerto a Gari­baldi dal duca di Sutherland nel 1864; numerosi medaglioni,, cammei e alcune medaglie: la bandiera della nave Washington,', un pozzo della barella sulla quale Garibaldi fu trasportato da Aspromonte sulla Duca di Genova il 30 agosto 1862;