Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1960
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pagina
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609
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Libri e perioditi 609
e compassato, fulminante i suoi oracoli dall'alto di una testata di giornale. Peti-uccelli seppe rendersi affabile ed insinuante senza però venir meno al pregio di una documenta zione severa, perseverante, senza mai lasciarsi andare all'improvvisazione brillante e geniale, ma amando recarsi sul posto, osservare, scrutare, ed elaborare un giudizio appassionato, ma sempre meditato ed equanime, come gli accadde nelle drammatiche circostanze della Comune di Parigi.
Anche nell'attività parlamentare, che fu per lui lunga ed intensa, pur se avara di soddisfazioni, il Petruccelli portò questo suo gusto giornalistico, adatto a sbozzare, a fotografare una situazione, a seguire destramente nelle pieghe piò riposte gli avvolgimenti di una personalità tortuosa, ma non idoneo a sviluppare una posizione politica, sia pure originale, che potesse convenientemente inquadrarsi nei grandi movimenti d'opinione del Parlamento italiano. Nota in lui costante e vibrante, l'anticlericalismo non faceva velo al Petruccelli allorché si trattava, appunto, di delineare una situazione o di presentare un personaggio, mentre spesso offuscava la serenità del suo giudizio nei rari e clamorosi interventi parlamentari.
Nascono così i due volumi che la dottrina amorosa del Fontcrossi ci consente oggi di avere tra le mani in un'edizione attentamente riveduta, anche su documenti autogran, spiritosamente illustrata e corredata di note, opera dello stesso curatore, che sono una miniera preziosa di notizie per lo specialista e per il profano. L'introduzione, agile e sbrigliata, ma ricca di fatti poco noti od inediti, scritta in una prosa saporosissima, si attaglia perfettamente allo stile ed al temperamento dal Petruccelli. Ne viene fuori qualcosa di organicamente fuso, che raccoglie in sé lo scrupolo filologico e l'agilità descrittiva cosi dell'autore come del curatore, e che può leggersi da chiunque, secondo una lode banale, ma non perciò meno appropriata, con diletto e con profitto.
Giacché e con questo intendiamo concludere, non consentendoci lo spazio una incursione inopportuna tra gli infiniti, spesso perspicaci, spesso discutibili, giudizi politici e personali avanzati dal Petruccelli questi libri non vanno presi soltanto come un divertìssement dello spirito, una simpatica prosa piccante pagata un tanto a colonna. Vi è qualcosa di più serio, che rende queste pagine, se non certo ancora storia, senza dubbio testimonianza degna di meditazione da parte di chi nel costume civile, giornalistico, elettorale, ravvisa il vestibolo eloquente e condizionante di gran parte della vita politica e, più latamente, pubblica, di un intero paese. RAFFAEE COLAPIETRA
BIANCA. MONTALE, La confederazione operaia genovese e il movimento mazziniano in Genova dal 1864 al 1892 (Collana scientifica, 8); Pisa, Domus Mazziniana , 1960, in 8, pp. 218. L. 1800.
Sulle teorie economico-sociali del Mazzini, da lui formulate dopo lunghe meditazioni e ispirate, più che non si voglia, da una profonda conoscenza della vita del popolo, siamo ormai in possesso di studi severi che ne hanno corrette le erronee interpretazioni, dimostrando l'originalità dei suoi princìpi solidaristi, ad onta di alcune innegabili derivazioni dal Saint-Simon e dal Proudhon, e quanto essi conservino di attuale per la lor giusta avversione al metodo classistico di lotta, alle strutture autoritarie, alla statolatria, al liberalismo individualistico, al dominio dei monopoli e dei privilegi. Ma troppo scarse son state sinora, e con riferimenti non sempre sereni, le ricerche sulle concrete realizzazioni in Italia del movimento operaio mazziniano e sull'efficace opera educativa da esso evolta tra i lavoratori. Per quél che riguarda Genova, ove assai vasto fu l'associazionismo, e con un'impronta del tutto peculiare, la grave lacuna vien colmata con questo solido volume, basato su di una documentazione nella massima parto inedita, e condotto con un'analisi minuta, ricca di attente e spassionate considerazioni e scevra di ogni lenocinlo rettorico. Ne e autrice una giovane studiosa, Bianca Montale, già nota peraltro per alcuni gaggi men ampi, ma medesimamente nutriti.
Come c'informa la Montale, anche a Genova nel 1848, dopo la promulgazione dello Statuto, sorsero le prime società di mutuo soccorso, le quali andarono rapidamente ere-
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