Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE
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Libri e periodici
striale: ferrovie, strade, servizio postale e telegrafico. Progrediscono in questo periodo piuttosto le attività terziarie che quelle propriamente industriali: aumentano i traffici e i redditi, l'economia si nonuuercializza, nascono società anonime e istituii bancari. Comincia pure a delincarsi una differenziazione tra le diverse zone del paese e al Nord si concentrano le attività manifatturiere. Tra il "71 e il '73 nascono le prime grandi società industriali: il Lanificio Rossi di Schio, U Cotonificio Cantoni, il Linificio e Canapificio Nazionale, la Richard Ginori. la Pirelli, la Cirio.
Intorno al 1880 per effetto della concorrenza transoceanica l'agricoltura subì un fiero colpo: crollarono i prezzi e calò la produzione, mentre le importazioni di grano salirono. Si avviò pure una trasformazione delle culture, cercandosi compenso alla crisi cerealicola nei vini e negli agrumi, ma la funzione dell'agricoltura cambiò radicalmente: da base dello sviluppo economico italiano, essa divenne il settore più arretrato, i cui problemi si ripercuotevano su tutta l'economia nazionale; incominciò in questi anni nn vasto movimento migratorio verso Pesterò. Il sistema fiscale, che s'era appoggiato all'agricoltura, spostò la sua base alle attività mobiliari: i governi della Sinistra alleggerirono i carichi sull'agricoltura, continuando più largamente di prima nella politica delle opere pubbliche. Commercio e industria incominciavano d'altronde a reinvestire i profitti in se stessi e la crisi agraria accelerava l'avvio dei capitali a nuovi investimenti industriali. Due grandi banche, il Credito Mobiliare Italiano e la Banca Generale, svolsero una funzione fondamentale in questo sviluppo, mentre Io Stato medesimo determinò col suo intervento la nascita dell'industria siderurgica e meccanica (Terni e Breda). Già nell'87 tali industrie con quelle tessili e con la gronde cerealicoltura erano cosi forti da riuscire a far approvare la tariffa doganale protezionistica, dalla quale ritrassero i maggiori benefici.
La compressione dei consumi agrari ha avuto dunque un effetto positivo nella fase iniziale dell'industrializzazione, come il sacrificio imposto per decenni al Mezzogiorno ha consentito il formarsi d'un grande apparato industriale e d'una civiltà urbana altamente sviluppata. Il riesame di questo processo di sviluppo permette al Romeo un giudizio sostanzialmente positivo sulla politica economica dell'Italia postrisorgimentale, che ha avuto un progresso non sempre limpido e lineare, specialmente se lo raffrontiamo alle nazioni nate molto prima di noi alla vita moderna, ma comunque elevato e meno doloroso di quello della Russia o del Giappone.
Questa valutazione lo storico sereno può contrapporre alle prospettive storiografiche che partono di presupposti etico-politici. La tesi gramsciana verificata scientificamente assolve così la funzione di stimolo alla ricerca, ma viene pure arricchita e corretta: quest'opera di revisione e insieme di sintesi storica dell'economia italiana giunge proprio opportuna nei due sensi, di riproporre una problematica a coloro che si acquetano nelle formule, di presentare al lettore non specializzato un ricco e nello stesso tempo agile manuale di storia della formazione dell'industria e del capitalismo.
in Italia- SERGIO CELLA
ALBERTO CARACCIOLO, Staio e società civile Problemi dell'unificazione italiana (Saggi, 271); Torino, Einaudi, 1960, in 8, pp. 159. L. 1200.
Riprendendo la materia del suo recente contributo di materia parlamentare alla monumentale silloge diretta dal Ghisalberti ed edita dal Giuffrc, nonché quella di più antichi saggi già apparsi su Movimento Operaio, sviluppandola e coordinandola organicamente, il Caracciolo ci offre un panorama sintetico, ricco di fatti, di cifre e soprattutto di idee, della problematica che i governanti italiani si trovarono a dover affrontare e padroneggiare all'indomani dell'unità.
Muovendosi sulle orme dello Cbabod, ma arricchendo lo tematica del compianto maestro con una più vigile e duttile attenzione agli spunti di natura economicisticB e capitalistica fatti valere dal Romeo, PA. accentra la sua indagine sul rapporto dialettico di uno Stato già adulto nella sua elaborazione intcriore e nella speculazione filosofica ad essa sottesa, già in grado di sostenere e promuoverò sistematici interventi, non solo d'or-