Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLI ; PALERMO ; CONGRESSI STORICI
anno <1960>   pagina <643>
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Vita dell'Istituto 643
Francesco Caspi, il prof. Eugenio Di Carlo, il prof. D. E vola, il dott, Raimondo Guardione, il gen, Francesco La Feria, il prof, Emanuele Librino, Fa.w. LA. Pagano, il prof. Mi­chele Pavone, il gen. Giuseppe Salerno, il gen. Francesco Sciavo, il prof. Giuseppe Tricoli. Impossibilitato ad intervenire, aveva fatto pervenire la sua adesione il prof. Filippo Pot-tino, segretario generale della Società siciliana di storia patria.
D prof. Falzone ha informato i convenuti, dopo aver rivolto il proprio ringraziamento per la loro presenza, che l'iniziativa di indire la riunione è scaturita, su richiesta del prof. Di Carlo e delTaw. Pagano dalla constatazione che non era stato ancora predisposto dagli organi competenti alcuna celebrazione di Francesco Crispi nel quadro di quelle rie­vocative del Centenario dell'Unità, e che a tale fine erano stati diramati, fin dal 17 di­cembre u .s. gli inviti per la riunione; aggiunge chela notizia successivamente diffusa attra­verso la xadio che il Comitato regionale per la Celebrazione del '60 si propone di svolgere onoranze al grande Statista non può che giungere gradita anche se sarebbe stato preferi-bile che si fossero svolte in precedenza.
Passando allo svolgimento del primo comma dell'ordine del giorno ha chiesto ai presenti il loro consiglio circa i modi con cui, nella sfera della competenza istituzionale dell'Ente, si possano predisporre forme ri e vocative per l'illustre uomo del Risorgimento.
Apertasi la discussione, alla quale hanno partecipato quasi tutti, i presenti, si con­venne nella opportunità di organizzare una Settimana di studi crispini con una pre­cisa strutturazione scientifica, che tenga conto dei vari momenti storici in cui si espresse la personalità politica del Crispi; si ritenne altresì che detta Settimana debba svolgersi prima dell'inizio delle celebrazioni torinesi dite Italia '61 e che possibilmente ai organizzi, con la collaborazione della Società di storia patria, una mostra di cimeli crispini. Fra i nomi suggeriti per le due o tre conferenze in cui la Settimana verrebbe ad articolarsi vennero fatti quelli dei proli". A. C. Jemolo, A. M. Ghisalberti, Franco Valsecchi e Luigi Salvatorelli. Si passò quindi alla trattazione del secondo comma dell'ordine del giorno ed ascoltate le relazioni del prof. Di Carlo e dell'aw. Pagano, si approva un ordine del giorno successivamente diffuso alla stampa.
Il prof. Michele Pavone, infine, nella sua qualità di Presidente della Accademia di Scienze Lettere ed Arti annuncia che l'Accademia stessa aderisce ufficialmente alle cele­brazioni crispine.
Alle 19 la seduta viene sciolta, dandosi mandato al prof. Falzone, con la collabora­zione di alcuni presenti, di recare a conoscenza delle autorità e della stampa il testo del­l'Ordine del giorno votato, e che è del seguente tenore:
Il Comitato come sopra formato, auspica che al più presto vengano predisposte ed attuate solenni onoranze civili e patriottiche in onore di Francesco Crispi da parte degli organi regionali e cittadini preposti alle Celebrazioni centenarie del '60, manife­stando altresì la propria soddisfazione per l'invito che intanto risulta essere stato rivolto al Presidente della Camera ori. Giovanni Leone, allo scopo di pronunziare la principale orazione celebrativa.
Udita la relazione del Commissario dell'Istituto per la storia del Risorgimento, prof. Gaetano Falzone, nonché quelle del prof; Eugenio Di Carlo e dell'ex sovrainten-dente agli archivi di Stato, aw. L. A. Pagano, intorno alla questione delle carte dell'Archi­vio Crispi che, richieste a Roma dal Ministero degli Interni nel 1954 per la microriprodu­zione, non sono state ancora restituite all'Archivio di Stato di Palermo, sede destinata ad esse dalla volontà del testatore e dall'interesse perspicuo degli studiosi, nonché da non revocato provvedimento di Governo, manifesta la propria apprensione al riguardo, avendo appreso deU*mtenzione dell'Autorità che in atto detiene provvisoriamente tale ragguar­devole ed insostituibile patrimonio archivistico, di sottoporre la decisione della definitiva assegnazione del medesimo al giudizio del Consiglio Superiore degli Archivi di Stato, come se potesse riproporsi un giudizio in materia definitivamente ed irrevocabilmente deciso; dichiara che non potrebbe non considerarsi una menomazione del diritto della Sicilia, e per essa di Palermo, la eventualità che le carte vengano trattenute a Roma o comunque sottratte alla Sicilia, mentre è stato doverosamente rispettato il diritto di