Rassegna storica del Risorgimento
BOZZELLI FRANCESCO PAOLO ; NICOLINI NICOLA
anno
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1918
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pagina
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724
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Nòti essendovi ormai speranza di ritrovare Memorie o altri scritti, nei quali il Bozzelli abbia tentato di difendersi dalle accuse fattegli, o anche semplicemente di lasciar ricordo dei suoi sentimenti durante il tempo in cui gli avversarli più infierivano controdi Ini;1 acquista particolare importanza la lettera efe qui pubblicò, come indice dello stato d'animo dello sventurato ministro pochi mesi dopo aver abbandonato il potere. '-*J
l(a lettera del Bozzelli è diretta a Nicola Nicolini.
(ahi fosse il Nieolini, e quali benemerenze egli vanti negli studii
giuridici della prima metà del secolo xix non è obi non sappia, non
fosse altro per l'interessante volume a lui dedicato, or è qualche anno,
'Con affetto di nepote ed intelligente cura di studioso dall'infaticabile
dPàfiStó'MeoUni.8
Nel 1850, data della lettera, Nicola Nicoli ni, gin ministro senza portafogli di Ferdinando IT, viveva lontano dalla vita pubblica, tutto dedito alla -numerosa famiglia ed ai cari discepoli. L'anno innanzi aveva dato in luce una raccolta di sonetti di carattere autobiografico, intitolata: Afusa di famiglia, della quale aveva donato copia al Bozzelli, dedicandogliela con un 'ottava autografa. E l'amico gli rispose, ringraziandolo, con la lettera che ora viene in luce.
Quando la scrisse, il Bozzelli, odialo lai liberali e inviso agli assolutisti, viveva in solitudine in una villa del fratello a PosiDipo. Secchio oramai di sessantaquattro anni (era nato a Manfredonia il 22 aprile 1786); malfermo di salute; ben poco rimaneva a lui da sperare neiravvenire : di qui quel senso di amarezza die traspare da tutta la lettera. Ma ciò che la rende particolarmente interessante per noi è. oltre al ricordo del passato, l'onte; dal quale un di scaturirono le 'gin care illusioni della vita , il cenno che lo sérJMS del modo come trascorreva i suoi giorni.
Il Bozzelli ricopriva a quel tempo l*uffieio di Presidente dell'Accademia reale delle Scienze, e solamente per adempiere ai doveri de-rivantigli dalla carica lasciava di tanto in tanto la campestre dimora di Posillipo. Il più dei giorni non si allontanava di la, ed attendeva
* Il Croce* eke O riuscito ad avere fa carte del B., assicura (p. 5) eli traesse non rimano traccia di difesa dell'opera e della persona sua.
* Meda Xfiòotttti e gli stndii ginridki nrffo prima metà dal secolo xix. Boriili tetterò raccolti ed illustrali da EtaHCQ ifcttm Napoli, 1907. Al 1S. è sfuggii la lettera del B., ohe altrintenti avrebbe, arricchito ancor pio 11 copioso' carteggio pubblicato nel suo Ubro. IM?ho: rinvenuta In un volume manosorMito di Documenti
bllotecft della Società napoletana di storia patria.