Rassegna storica del Risorgimento
MATURI WALTER
anno
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1961
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pagina
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2
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prelazione della Restaurazione cóme una mera reazione , accettando f risultati degli studi più recenti die Le assegnavano un carattere che fu antireazionario non meno che anti-liberale .
Passato, come Federico Chabod e Carlo Morandi, per la romana scuola di storia moderna e contemporanea, diretta dal Volpe* qui aveva integrato le precedenti esperienze e aveva fatto Sue le nuove esigenze della storiografia risorgimentale, rivendicate nella recensione famosa del Volpe stesso alla Storia del Risorgimento politico d'Italia di Italo Raulich. Perchè, pure aperto alla più vasta visione storica, Walter Maturi fu e volle essere essenzialmente storico del Risorgimento. Superiore atte contingenze retoriche e patriot' tarde, cercava negli uomini, nelle idee e negli eventi di quelVepoca, come ha efficacemente messo in rilievo lo Spadolini, i valori etico-politici piuttosto di quelli diplomatici e militari, la forza di una cultura e di una fede piuttosto che i dati dell'espansione e della potenza . Per questo, Egli, che ha magistralmente curato i due primi volumi dei Documenti diplomatici ita-liani, non poteva rassegnarsi a intendere la storia diplomatica come sottile o geniale giuoco di ministri e ambasciatori, avulso dalla più profonda realtà creata dalla cultura, dagli interessi, dalle idee, dalle aspirazioni, dai miti.
Sicurezza e completezza di informazione, serenità e vigore di giudizio hanno caratterizzato tutta Vopera Sua, dalle prime rassegne bibliografiche ai Suoi corsi universitari, dai volumi già citati al superbo e compiutissimo saggio sulla Storia moderna e contemporanea nel volume in onore di Benedetto Croce, alle voci per il Dizionario biografico degli Italiani (Anzilotti e Massimo d'Azeglio). Incompiuta rimane, purtroppo, quella storia d'Italia nel periodo napoleonico, alla quale aveva dedicato lunghi anni di lavoro.
Maestro indimenticabile sulle cattedre delle università di Pisa e di Torino, Walter Maturi lascia un vuoto incolmabile nella piccola schiera di quanti si sono consacrati alla storia del Risorgimento e lascia noi, Suoi amici e Suoi compagni di lavoro all'Istituto, senza il conforto del Suo spirito sereno, della Sua parola illuminante, del Suo incoraggiamento e del Suo stimolo. Perchè, in attesa che più degnamente si parli di Lui nelle pagine di questa rivista, ci sia lecito ricordare che molte delle idee attuate, molte delle cose compiute dal nostro Istituto sono state suggerite o caldeggiate da Lui. Alièno dai formalismi e dallo schematismo burocratico, con una rapida lettera, vergata con quella Sua caratteristica grafia quasi di fanciullo, spesso con una semplice cartolina, era sempre pronto ad aiutare chi si rivolgeva alla Sua competenza, al Suo spirito di comprensione, al Suo attaccamento all'Istituto, al Suo affetto d'amico.
Sorridente, sereno e buono, pronto a comprendere e a giustificare, pur nella saldezza inespugnabile di una coscienza che non conosceva viltà o compromessi, Walter Maturi lascia anche la nostra piccola famiglia dell'Istituto nell'amarezza e nel pianto. Sembra impossibile poter riprendere il cammino senza la Sua presenza. Solo l'alto concetto del dovere ch'Egli aveva ereditato dai grandi con i quali era stato in ideale contatto nei suoi studi ci potrà indurre a continuare.
A, M. G.