Rassegna storica del Risorgimento

MINGHETTI MARCO
anno <1961>   pagina <19>
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Il pensiero religioso di Marco Minghetti 19
Non ci sentiremmo, pertanto, di condividere l'opinione del Berselli -) che ha parlato a proposito del Minghetti d'un cristianesimo largamente inteso, che non lascia posto al soprannaturale. 2)
Il Minghetti aderì, in realtà, al cattolicismo per intima convinzione, perchè animato da una aspirazione ardente alla universalità, all'unità, perchè convinto della necessità di una autorità che garantisca l'individuo nella verità delle sue credenze, perchè animato dalla fede nella trascen­denza del divino. Ma del cattolicismo vide le pecche, gli errori, le insuf­ficienze, auspicando in cuor suo che esso potesse liberarsene realizzando concretamente e non solo in maniera velleitaria, utopistica l'ideale del­l'unico ovile e dell'unico pastore, operando dai banchi del Governo per l'attuazione d'una politica ecclesiastica che, ispirandosi a principii di libertà, concorresse a risolvere la orisi apertasi con la Riforma luterana. In questo senso il Minghetti può essére avvicinato non a Cavour, come si è fatto dallo Jacini, ma al Lambruschini, al Ricasoli.
Come il Cavour, il Minghetti fu separatista: ma il separatismo è uno schema giuridico astratto che può essere riempito di contenuti ideali diversi, che può tendere a finalità contrastanti: e laddove il separatismo di Cavour fu un separatismo laico, umanistico, semplice corollario d'un principio generale di libertà e d'autonomia dell'individuo, il separatismo di Min-ghetti fu un separatismo religioso, volto alla realizzazione d'una riforma ecclesiastica tendente alla armonizzazione del sentimento religioso con la vita civile .
Sono questi i motivi per cui il Minghetti, dopo la morte del Cavour, affi sempre, in politica ecclesiastica, vuoi che si trattasse della riforma della proprietà ecclesiastica (cf. l'opuscolo Chiesa e Finanza), vuoi che si trattasse delle modifiche al progetto Bonghi della legge delle guarentigie, di concerto eon un grande spirito contemporaneo al quale si era riavvicinato (dopo le incomprensioni che portarono alla sua uscita dal secondo Ministero del­l'Italia unita) nell'ultima fase della sua attività politico-religiosa: Bettino Ricasoli.
Col gruppo toscano il Minghetti, per il tramite del Peruzzi, fu sempre in ottime relazioni: nella corrispondenza col Capponi è dato cogliere espres-
1) Jt problema della liberiti religiosa nel pensiero di M. Minghetti, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XLIII (1956), n. 2, pp. 234-243.
2) A confutare l'opinione del Berselli, che il Minghetti non credesse in un ordine soprannaturale, basterebbe la nota che il Mi aghetti appose al libro del Bost Le protestan­ti me liberal dove l'autore asseriva che la credenza nel miracolo contrasta con la purezza della fede in Dio: a anche qui c'è esagerazione. Che cosa si intende per soprannaturale? Forse solo l'inversione delle leggi della natura? 0 non anche ciò che sovrasta alla na­tura? In questo senso l'autore non può rifiutarlo (Fondo Minghetti. Cartone CXVDX Stato e Chiesa. IY, note a Le protestantismo liberal par le pastenr Bost).