Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <22>
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John Roihruty
rono alla loro adesione e quella causa. In conclusione, si arriverà a pensare che proprio quegli appelli ideologici che attrassero grappi diversi alla causa mazziniana servirono anche a separarli e da ciò a provocare una debolezza fatale degli Amici d'Italia, debolezza che, in sostanza, cor­rispondeva a quella che travagliava gli Italiani stessi.
Mazzini aveva già tentato, nel 1845, di creare un movimento inglese per la libertà d'Italia, quando la vagheggiata società era diventata, invece, la Lega internazionale dei popoli; *) la situazione del 1850-1851 era propizia per accentuare la necessità di un gruppo che si muovesse sotto la sua egida ampliando la potenza del suo appello. Si doveva controbattere l'effetto prodotto sull'opinione pubblica inglese da una campagna deni­gratoria contro i patrioti italiani: la Young Italy (1850) del Gochrane, per esempio, dipingeva Mazzini come l'uomo che aveva freddamente inco­raggiato l'assassinio di 250 preti durante la breve Repubblica romana.2) D'altro lato, scrittori italiani lanciavano in Inghilterra argomenti per­suasivi a sostegno di una soluzione monarchica e dipingevano Mazzini come un visionario fallito, anche se ben intenzionato.3) Per poter conti­nuare il suo lavoro, l'Apostolo sentì la necessità di appoggio popolare nell'isola contro questo doppio pericolo.
Si presentava, intanto leva inaspettata per smuovere l'opinione pubblica la cosiddetta aggressione papale, il tentativo, cioè, di rista­bilire la gerarchia cattolica nel Regno Unito. Per queste ragioni, quando, primo passo nell'organizzazione della Società, Mazzini scrisse una let­tera di presentazione per James Stansfeld a Thomas S. Duncombe, deputato radicale di Finsbury, egli chiedeva: C'è modo di iniziare una qualsiasi agitazione pubblica in favore della nostra causa nazionale ? Non si potrebbe organizzare un'adunanza pubblica di una certa impor­tanza a Londra, che discutesse in generale il nostro problema nazionale o la condizione di cose esistente a Roma? Non si potrebbe fare qualcosa, per trasformare quella che oggi è un'agitazione inutile, senza senso, set­taria, antipapale in un movimento politico e logico ? Non ci potremmo servire di questa occasione per insegnare ancora al popolo inglese che i problemi italiani sono problemi di indipendenza? E ricordare che il Papa non potrebbe creare una gerarchia cattolica in Inghilterra da Gaeta o da qualsiasi altro rifugio? Non potremmo, da questa, provocare una serie di altre dimostrazioni, a Londra e in provincia e, così, ottenere
1) EMILIA MORELLI, Mazzini in Inghilterra, Firenze, 1938, pp. 72-73.
2) HARÌIY W. RUDMAN, Italian Nationaliem and English Lettera, London, 1940, pp. 93-93,
3} JOM/., pp. 225-226.