Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <23>
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La Società degli Amici Italia e la Nuova Riforma 23
appoggio al nostro Prestito nazionale?.2) Non sarebbe stato Mazzini se avesse trascurato una occasione che gli pioveva dal cielo, soprattutto perchè, come sempre, era convinto che la miccia rivoluzionaria stesse per scoppiare e che egli poteva essere chiamato da un momento all'altro all'azione.2)
Le sue idee sulla Società, però, si evolvevano lentamente; sulle prime sembra che la vedesse solo come un ampliamento del circolo dei suoi fedelissimi amici inglesi, chiamato confidenzialmente il clan. *) Alla fine di febbraio del 1851, egli scriveva, però, a Emilia Ashurst, che stava per iniziare un'agitazione italiana e una società degli Amici d'Italia e a metà marzo le annunciava che faceva assai lentamente dei progressi.4) Presto superò il timido limite di una associazione di un centinaio di iscrit­ti.5) Alla prima adunanza (tenuta alla Freemasons' Tavern sotto la presi­denza del Duncombe, nella quale si approvò uno statuto e si nominò un comitato per sollecitare adesioni) ne seguì una seconda il 3 giugno, du­rante la quale si insediò un consiglio di sessantanove membri e si apri una sottoscrizione in favore della Società stessa. 6)
Quasi subito dopo, il gruppo si lanciò nel programma pubblico attra­verso comizi e la pubblicazione di opuscoli e nell'azione parlamentare, in obbedienza agli scopi della Società, messi in evidenza nella testata di tutti gli opuscoli: 1) promuovere una conoscenza esatta, in questo Paese, della questione italiana attraverso comizi, conferenze, articoli e, soprattutto, dando modo ai competenti di pubblicare i loro scritti sul movimento nazionale italiano; 2) adoperare tutti i modi costituzional­mente concessi per far progredire, in Parlamento, la causa dell'indipendenza nazionale italiana; 3) in generale, aiutare, in questo Paese, la causa del­l'indipendenza e della libertà politica e religiosa del popolo italiano. Dopo l'enunciazione di questi principi era intelligentemente apposta una nota: tutte le persone che aderivano ai principi della Società, potevano divenirne membri versando una quota annuale minima di mezza corona.7)
Non è possibile, in questo lavoro, riferire su tutte le pubblicazioni della Società o seguire le discussioni che avvenivano nelle conversazioni; uno sguardo, però, alle attività e agli argomenti principali ci appare indi­spensabile.
*) E. MORELLI, op. eit. p. 151.
3) E. F. KiciiAJiDS, op. eM v. II, p. 145.
3) GIUSEPPE MAZZINI, Scruti editi e inediti (S.E.I.), Imola, 1906-1943, v. 44, p. 294.
*) E. F. RICHARD, op. ci*., v. I, pp. 190-191.
s) E. MORELLE, op ir., pp. 73-75.
) S.E.L. v. 46, pp. xxìv-xxvi.
') Society of the Frienda of Italyy Tradii, V, London, 1851, p. 2,