Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <27>
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La Società degli Amici d'Italia e la Nuova Riforma 27
mente a nostro riguardo qui in Inghilterra, mercè questa insistente pro­paganda .1)
La Società non era rimasta inattiva sul fronte parlamentare. Nel lu­glio del 1851 il giovane segretario, lo scozzese David Masson, scriveva agli aderenti perchè passassero negli uffici della Società, nello Strand, a fir­mare una petizione che doveva essere presentata alla Camera dei Comuni dal Duncomhe. 2) La petizione, che recava 18 firme, faceva riferimento alla nazionalità come a cosa sacra , chiedeva l'applicazione del non intervento contro tutte le potenze assolutiste e proponeva un indirizzo alla Regina, perchè questa usasse i suoi buoni uffici per far cessare la occupazione francese di Roma .3) La petizione fu pubblicata come primo opuscolo della Società. Anche i singoli Amici d'Italia lanciarono appelli, come, per esempio, 1 Newman, nella sua qualità di presidente di un comizio nella sua parrocchia.5) In complesso, nella sessione parlamentare 185253, furono presentate 159 petizioni in favore dell'Italia, recanti 9100 firme; buona parte di esse è da ascrivere alla impetuosa propaganda della Società,6) anche se come ricorda VItalia e popolo ne provocò diretta­mente una sola.7) Appoggiandosi a queste petizioni, Duncombe presentò la sua mozione sull'occupazione francoaustriaca di territorio italiano, ma non potè non accedere alla richiesta del Primo Ministro, Lord John Russell, di ritirarla, poiché nello stato presente degli affari, una discus­sione su tale mozione avrebbe creato delle difficoltà data la crisi che si avvicinava in Oriente.B)
finisce cosi il tentativo di influenzare direttamente il Parlamento, anche se Duncombe, nel 1851, aveva strappato al Palmerston la confes­sione che le condizioni di Roma erano tali da far pena a tutti coloro che desideravano il bene di quel paese.') Ma vi erano altri mezzi indiretti per influenzare i deputati; la Società, ad esempio, pubblicò, in occasione delle elezioni del 1852, una serie di domande da porre ai candidati per conoscere il loro punto di vista sulla resistenza all'intervento assolutista, sul ricono­scimento dei governi popolari, sulla liberazione di Roma, sulla salvaguardia degli esuli in Inghilterra e la protezione dei cittadini inglesi dagli oltraggi
0 Ibid., v. 47, pp. 294-295.
3) JOHN EFPS, Diary, London, 1875, p. 489.
3) House of Commons, Roport of the Select Committee... on Public Petitions, Ses-tion 1851-1852, London, 1852, Appendix, p. 695.
4) E. MORELM, op. ci*., p. 75.
s) House of Commons, Report... Session 18521853., p. 107.
*> Ibid., p. 1626.
?) ./., v. 49, pp, 180-181.
8> HANSABD'S, Parliameniary Debole*, Third Seria, v. 128, pp. 61-62.
) Ibid., v. 116, pp. 771-772.