Rassegna storica del Risorgimento

INGHILTERRA ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1961>   pagina <32>
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32 John Ralìmy
Collegato col gruppo rappresentato dal Taylor, ma allargantesi più lontano verso una sinistra politica ed economica, ve ne era un altro, com­posto di Cartisti, di seguaci di Owcn, di cooperati visti o di collettivisti di varie tendenze. V'era il quacchero irregolare e tipografo Henry Vincent, conosciuto come il Demostene dei Cartisti; era divenuto un eroe per le classi lavoratrici dopo il suo ingiusto arresto per le sommosse del 1839. *) Vi era l'intagliatore Richard Moore, che era stato rappresentante dell'as­sociazione dei lavoratori di Londra nella redazione della Carta e ora si occupava attivamente, come altri membri della Società, della campagna giornalistica per abolire le taxes on knowledge.2) Più. elevato socialmente, ma con gli stessi principi, v'era Charles Bray, fabbricante di nastri a Co­ventry, che aveva assistito all' opening of the Millenium dell'Owen a Queenwood nel 1842 e, disilluso per il fallimento di questo, era divenuto ardente propagandista di un sistema più limitato di cooperazione fra lavoratori.3) Un altro Amico d'Italia era William Pare, devoto disce­polo dell'Owen e suo esecutore letterario; le sue idee politiche si possono desumere dal fatto che, nel 1862, pubblicò A pian for the suppression of the Predatory Classes . *) Troviamo, poi, Thomas Allsop, amico personale di Mazzini; pur avendo costruito la sua ricchezza in borsa, era così estre­mista nella lotta di classe da disprezzare tutti coloro che miravano al fine e non ai mezzi e sarà, infatti, colui che ordinerà a Birmingham le bom­be che lancerà Felice Orsini.5)
Figura di primo piano in questo gruppo, l'intagliatore e poeta William J. Linton, figlio di un carpentiere di navi scozzese; le sue giovanili letture di Shelley e di Lamennais lo portarono al di là dei Cartisti alla ricerca di una repubblica inglese. Intimo di Mazzini fin dagli anni intorno al 1840, era stato, con Peter Taylor, fra i fondatori della Lega internazionale dei popoli. Apprezzava, però, assai poco il movimento liberoscambista (mo­vimento al quale era legato il Taylor) mostrando, così, le sue potenziali qualità scismatiche in seno alla Società.6)
Molti di questi rivoluzionari, in sostanza, avevano un notevole seguito locale fra gli operai; essi ripudiavano le caratteristiche continentali del comunismo come egoismo dottrinario di classe, ma premevano per ottenere una qualche Associazione cooperativa nella produzione e nel consumo, il che aveva ben poco a che fare con le ideologie mazziniane. La situazione,
0 DNB, v. XX, pp. '8S8-359.
*) DNB, v. Xni, p. 825.
*) DNB, v. II, pp. 1143-1144.
*) DNB, v. XV. pp. 203-204.
*) DNB, v. I, pp. 337-339.
*) DNB, v. XXir, pp. 972-974.